Quaranta quattro sono le e-mail che ho inviato.
Quaranta quattro sono le e-mail che ho inviato alle congregazioni cattoliche della città.
Quaranta quattro sono le e-mail che ho inviato alle congregazioni cattoliche della città di cui non ho avuto risposta.
Quaranta quattro sono le e-mail che ho inviato e ho anche provato ad incontrare e parlare con due madri superiori le quali, ancor prima di iniziare il dialogo, hanno messo le mai avanti dicendo: “noi non abbiamo posto”, eppure di suore, in cotanti enormi spazi ce ne sono davvero poche.
Giuseppe e Maria non trovando chi potesse ospitarli trovarono riparo in una grotta ma noi, a Parma, non troviamo neppure quella.
Nel nostro mondo non c’è posto per i poveri, per chi in difficoltà e per chi non ha reddito, viviamo un sistema che si consolida e produce scarti umani, un sistema, il nostro, che si preoccupa costantemente di nasconderli, dasparli o metterli in galera.
Natale è la festa della vita e convinto delle parole del nostro Vescovo che chiede unità nella lotta alla povertà, dobbiamo far vivere il principio della fratellanza e della condivisione.
Mia madre mi diceva che il Signore indica la strada della reciprocità, della comunione e della fratellanza ed essere uniti nella lotta alla povertà significa condividere.
Fratellanza significare donare spazi non utilizzati o sottoutilizzati della ricchezza immobiliare della Chiesa e delle congregazioni ai poveri, abbracciando per intero la vita dei poveri, non solo accogliendoli in spazi riscaldati o dare a loro un pasto.
Fratellanza e comunione significa essere speranza per i poveri non certo dare speranza nelle prediche domenicali, il nostro corpo deve farsi speranza o non c’è fratellanza, non c’è comunione.
Quaranta quattro sono le e-mail che ho inviato.
Quaranta quattro sono le e-mail che ho inviato alle congregazioni cattoliche della città.
Tutti fanno sempre tanto per tutti ma constato che il corpo non si fa speranza e senza fratellanza, il corpo mantiene solo l’apparenza della carità.
Ricominceremo a bussare alle porte, a bussare alle porte come fece Giuseppe con Maria.
Buon Natale care sorelle e cari fratelli, buon Natale cari compagni.
MarcoMaria Freddi
Cittadino di Parma

