Cavandoli (Lega): “Più controlli e rimpatri, ora tocca al Comune assumersi le responsabilità”

La deputata plaude al prefetto Garufi e alle forze dell’ordine per la nuova ordinanza, ma sottolinea: servono presidi locali più incisivi nei quartieri critici di Parma

di Tatiana Cogo

“La nuova ordinanza del prefetto Garufi, in vigore dal 1° dicembre al 31 gennaio, conferma due cose molto chiare: da un lato che gli strumenti introdotti dal Governo – dalle zone rosse al divieto di stazionamento per i soggetti pericolosi – funzionano e danno risultati concreti; dall’altro che a Parma l’emergenza sicurezza in quartieri come il San Leonardo e nelle aree sensibili come Ghiaia, piazzale della Pace e viale Mentana è tutt’altro che risolta”.

Interviene così Laura Cavandoli, consigliera comunale di minoranza e parlamentare della Lega.

“Le misure già adottate – prosegue – hanno permesso più controlli, più identificazioni, più interventi mirati e più rimpatri. È la dimostrazione che quando si mettono in campo strumenti chiari, si coordinano forze dell’ordine e istituzioni, e si sta senza ambiguità dalla parte di chi rispetta le regole, i risultati arrivano. Se però si rende necessario prorogare e rafforzare l’ordinanza, significa che il problema è strutturale e che sul territorio serve un salto di qualità nei presìdi e nelle scelte politiche”.

“E così chi opera in convenzione con il pubblico – associazioni, unità di strada, realtà del terzo settore – deve essere messo nelle condizioni di fare assistenza dentro un quadro chiaro: collaborazione stretta con le forze dell’ordine, segnalazioni puntuali delle situazioni critiche, percorsi obbligati per chi occupa stabilmente spazi pubblici e privati rifiutando alternative di recupero. Altrimenti il messaggio che passa è devastante: trasformare strade e piazze in dormitori a cielo aperto o in zone di spaccio non comporta conseguenze”.

“Accanto al lavoro della Prefettura e delle forze dell’ordine serve un impegno del Comune altrettanto netto: più presenza della polizia locale nei punti sensibili, coordinamento reale tra tutte le istituzioni coinvolte, tolleranza zero verso chi calpesta le regole e tutela concreta per i cittadini che oggi hanno paura di rientrare a casa la sera o di alzare la serranda del proprio negozio al mattino”. 


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