Due titoli monumentali di Anton Čechov tornano a parlare al presente, attraversati da nuove inquietudini e domande sul tempo, la guerra e l’identità. Al Teatro Due di Parma va in scena il “Dittico della bufera”, ultimo lavoro del regista Carmelo Rifici, che unisce “Il gabbiano” e “Tre sorelle” in un percorso di riflessione e di formazione per una nuova generazione di attori.
Gli spettacoli saranno proposti singolarmente – Il gabbiano il 14 novembre alle 20.30, Tre sorelle il 16 novembre alle 16 – oppure in una maratona teatrale il 15 novembre dalle 16, per vivere un’immersione totale nel mondo cecoviano.
Il progetto nasce nell’ambito dell’Alta formazione teatrale del Lac di Lugano, in coproduzione con Manifatture Teatrali Milanesi e con il sostegno del Gruppo Ospedaliero Moncucco. Sul palco un cast corale di giovani interpreti, frutto di un intenso lavoro laboratoriale condotto da Rifici e dai maestri Tindaro Granata e Daniele Spanò.

In questo “dittico”, Il gabbiano – riscritto da Livia Rossi con riferimenti ad Anna Politkovskaja, Svetlana Aleksievič e Puškin – diventa un dialogo tra arte e realtà, tra la purezza del sogno giovanile e la brutalità del presente. Tre sorelle invece è il racconto del tempo che scorre, del desiderio di restare impressi nella memoria della Storia. “Sotto l’apparente naturalismo – spiega Rifici – si nasconde un desiderio scandaloso: quello di fermare il tempo, di dare un senso alla propria esistenza”.
Nella lettura del regista, i testi di Čechov diventano un prisma contemporaneo: “Il mondo che attraversiamo oggi – dice Rifici – ha esasperato la distanza tra noi e la Russia di allora. Eppure, le domande restano le stesse: come si resiste al tempo, come si sopravvive al crollo delle illusioni”?
Un doppio viaggio dentro l’anima, tra teatro, letteratura e storia, che riporta Čechov al cuore del nostro presente.
Info: biglietteria@teatrodue.org | tel. 0521.230242 | www.teatrodue.org



