Che c’è da scoprire dentro Per la Val Baganza 2025?

SMA MODENA
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Che c’è da scoprire dentro Per la Val Baganza 2025?

Una invernale notte stellata fa da fresco invito ad entrare nella complessa selva delle 296 pagine di Per la Val Baganza 2025.

Una selva dalla quale è piacevole cogliere, sparsi qua e là, frammenti di cronaca da tutti paesi della Valle, mentre si fa impegnativo il confronto con i corposi saggi di storia che raccontano vicende famigliari o sciorinano le mute voci emergenti da registri delle anagrafi o delineano il lento conformarsi dell’identità di una piazza di paese o segnalano l’eroismo di un carabiniere che salva tre persone dalle furie del Baganza.

Coinvolgenti scorrono le memorie di chi ha subìto le tribolazioni della guerra ed anche le gioie di chi invece ha, nel proprio passato (ancora ben presente), il gradito sapore della freschezza di una rurale corte fervida di vita e la saggia potenza della parlata dialettale e dell’inventiva quotidiana per arrangiarsi nelle più svariate circostanze dell’esistenza.

Quella esistenza terrena dalla quale purtroppo sono stati strappati personaggi che hanno qualificato la cultura e la politica della Val Baganza: Valeria Longhi in Fochi, multiforme creatrice di eventi e di opere di indimenticabile fascino; Silvana Sassi, seminatrice di struggente dolcezza in versi scritti col cuore; Claudio Delfonte, cantore della sua Casola a cui, con i versi ora dolci ora dolenti, conferisce una dimensione universale; Adolfo Prosperi, instancabile e geniale agricoltore tuttofare in quel di Terenzo; Luigi Lucchi, fantasioso e per questo controverso sindaco di Berceto; Ferdinando Cigala, entusiasta rivitalizzatore, con Giovanni-Pietro Bernini, dei beni artistici di Sala Baganza. Ed al servizio dell’arte è il capitolo che sfoglia i vari modi con cui la poesia ha trovato vitale albergo anche il Val Baganza nei tempi remoti e nei tempi correnti, ed anche quello che esplora i sottili messaggi affidati all’architettura dipinta nella Rocca di Sala ed alla quasi ignorata versatilità pittorica dell’ottocentesco Bernardino Riccardi, presente anche a Berceto.

Ed è proprio Berceto con la sua estate 2024 a ricamare un vivido panorama di suggestioni visive, musicali e nostalgiche, mentre le scuole di Calestano e di Carignano, indipendentemente l’una dall’altra, trasmettono il candido fervore di una cultura amata ed assimilata. Accanto alla ginnastica della mente, sale in primo piano la fatica di gare affrontate, a piedi o in bicicletta, per il gusto, remunerato da un applauso, di mettere alla prova muscoli e polmoni, mentre alla prova ci mettono il portafogli quelli che sono andati a godere (e ne trasmettono il gratuito piacere ai lettori di Per la Val Baganza) le sorprese offerte dai laghi d’Orta e Maggiore, da oscuri angoli della Calabria e da imponenti siti archeologici dell’Africa mediterranea.

Invito alla danza sgorga dalla storia del sanvitalese Gigi Stok, re della fisarmonica. Sorridente simpatia regala l’evocazione di figure di paese, emblematiche nella loro geniale intuizione dei gusti giovanili o nella semplicità di una vita serenamente laboriosa. Oasi di rigenerante “ben vivere” è garantita dagli accoglienti asini “operanti”a Talignano, in quella terra da cui pare sia partito l’evangelico eretico Gherardino Segalello.

La fragranza del tartufo nero di Fragno, la frizzante fantasia del Carnevale di San Martino Sinzano, la catena di nuovi musei (salame, tartufo, fazzoletto) che mantengono vivo il passato, sono altri ingredienti che possono rendere appetitosa l’imbandigione di parole e immagini (queste sono soltanto… 1096 in compagnia di 77 allettanti messaggi pubblicitari) orchestrata con magica eleganza da Gian Marco Caraffi in sinergia con Stefano Guidotti.

Non manca, in una pagina iniziale, il sincero omaggio all’inventore del Centro Studi della Val Baganza, il prof. Don Antonio (ma per tutti don Tonino) Moroni che avrebbe compiuto un secolo di vita il 14 giugno 2025: lo ha fissato nel fiore della sua pensosa maturità il fine gusto pittorico del suo compaesano Vittor Ugo Canetti. Tuttavia d’obbligo è per chi si nutre delle “verità” compilate in Per la Val Baganza, ascoltare la confessione (qui è a p. 6) dei peccati di falsità veniale o mortale che giacciono tra le righe del 2024, ed apprestarsi a sorseggiare quella che “castigherà” analoghe tristezze scoperte anche in questa Per la Val Baganza 2025 [sempre se il sole vedrà spuntare una Per la Val Baganza 2026]. p.b.

Copertina di Per la Val Baganza 2025: Calestano avvolto dalla notte stellata del 14 dicembre 2024, foto di Francesco Ferretti.