Nei giorni scorsi, i Carabinieri della Stazione di Collecchio hanno concluso una tempestiva indagine che ha portato alla denuncia alla Procura della Repubblica di Parma di tre persone di origine sudamericana. Al termine delle necessarie verifiche e degli accertamenti svolti, i tre sono ritenuti, in concorso tra loro, i presunti responsabili di ricettazione di capi d’abbigliamento griffati, nonché di soggiorno illegale nel territorio dello Stato. Si tratta di un 19enne, una 29enne e una 40enne, tutti residenti fuori regione.
Nel corso della stessa attività investigativa, la 29enne dovrà rispondere anche di false attestazioni sull’identità personale, per aver fornito false generalità agli operanti nel corso delle operazioni.
La vicenda ha avuto inizio venerdì scorso, intorno alle 15:00, quando una pattuglia della Stazione di Collecchio, impegnata in un servizio perlustrativo di prevenzione e repressione dei reati, ha ricevuto un “alert” riguardante il transito, in quel territorio, di un’auto sospetta. La segnalazione era precisa: la targa, il colore e il modello del veicolo erano oggetto di approfondimenti investigativi in relazione a un reato contro il patrimonio commesso alcuni giorni prima nella zona pedemontana di Parma. Grazie alla segnalazione inserita dai Carabinieri titolari dell’indagine precedente, i colleghi di Collecchio hanno potuto verificare il transito dell’auto attraverso il rilevamento delle telecamere dotate di tecnologia OCR, installate nel comune e capaci di registrare il passaggio dei veicoli e leggerne le targhe. Immediatamente, è scattata la ricerca del veicolo.
I Carabinieri hanno setacciato l’intera area urbana di Collecchio, individuando l’auto sospetta parcheggiata nei pressi di un centro commerciale della zona, sebbene senza occupanti al suo interno. Al fine di identificare chi avesse in utilizzo l’auto, i militari si sono appostati in posizione defilata, senza mai perderlo di vista. Dopo un periodo di osservazione, hanno notato tre persone uscire dal supermercato dirigersi verso l’auto e aprirne le portiere con l’intenzione di allontanarsi. A quel punto i Carabinieri sono intervenuti prontamente, bloccando i tre per un controllo.
Il gruppo, composto da due donne e un uomo di giovane età, ha manifestato un evidente stato di agitazione durante il controllo. Alla richiesta di fornire i documenti, hanno dichiarato di esserne sprovvisti e di trovarsi in Italia in vacanza, mostrando però una certa reticenza a fornire oralmente le proprie generalità. Proprio in questo frangente, i militari hanno notato che una delle donne, aprendo la propria borsetta alla ricerca di un documento che in realtà non possedeva, ha inavvertitamente mostrato un involucro artigianale, realizzato con fogli di alluminio avvolti con nastro da pacco, una tecnica comunemente utilizzata per schermare la borsa e occultare la merce dotata di sistemi antitaccheggio. A questo punto i Carabinieri hanno esteso il controllo all’auto, rinvenendo nel bagagliaio numerosi capi d’abbigliamento e profumi griffati, ancora provvisti di etichette e placche antitaccheggio. In particolare, sono stati reperiti: 1 borsetta, 9 portafogli/portadocumenti, 1 cintura in pelle, 1 maglietta a maniche corte, 1 camicia, 1 maglione, 2 paia di pantaloni, 5 flaconi di profumo e 2 paia di ciabatte.
Oltre alla merce di sospetta provenienza e di considerevole valore commerciale, all’interno dell’auto i militari hanno rinvenuto anche oggetti idonei al camuffamento: diverse mascherine chirurgiche e un berretto da baseball. Nessuno dei fermati è stato in grado di giustificare il possesso della merce, né di fornire prove di pagamento.
Grazie ai numeri di serie presenti sui cartellini, nel corso di una tempestiva indagine, i Carabinieri hanno accertato che la merce era stata rubata circa un’ora prima da due distinti negozi di abbigliamento di un centro commerciale di Fidenza. La merce è stata quindi trattenuta per la successiva restituzione ai legittimi proprietari, che, avvisati dai militari, hanno confermato il furto e manifestato la volontà di procedere penalmente nei confronti dei presunti responsabili. Le tre persone sono state quindi accompagnate in caserma e sottoposte a rilievi fotografici e all’acquisizione delle impronte digitali, dove sono state ufficialmente identificate: si tratta di un 19enne, una 29enne e una 40enne sudamericani, residenti fuori regione e irregolari sul territorio nazionale. Nel corso dell’indagine, è emerso che la 29enne aveva fornito inizialmente false generalità, nel tentativo di eludere l’identificazione.
Le indagini dei Carabinieri sono tutt’ora in corso per verificare il diretto coinvolgimento dei tre nel furto ai negozi di Fidenza. L’analisi dei filmati delle telecamere di sorveglianza, richiesti tempestivamente, sarà determinante per la ricostruzione dell’atto criminoso. Al termine degli accertamenti compiuti e acquisito un solido quadro indiziario nei loro confronti, per i tre stranieri, fatto salvo il principio di innocenza fino a sentenza definitiva, è scattata la denuncia all’Autorità Giudiziaria.


