Ultimo weekend per immergersi nelle immagini e nei ricordi del ColornoPhotoLife. Sabato 1° e domenica 2 novembre si chiuderà la 16ª edizione del festival fotografico che dal 26 settembre sta animando l’Aranciaia di Colorno con dieci mostre dedicate al tema “Memorie: ciò che è stato, ciò che resta, ciò che resterà.”
Da non perdere, per chi non l’ha ancora visitata o per chi volesse rivederla, la mostra “L’amico, Giovannino Guareschi”, nata da un ricchissimo archivio di negativi e realizzata con il patrocinio di Alberto, figlio dello scrittore, allestita al piano inferiore dell’edificio storico colornese.

Sessanta fotografie in bianco e nero, ma anche oggetti, che offrono uno sguardo inedito e profondamente umano sul creatore di Don Camillo e Peppone che immortalano lo scrittore nella sua terra parmense, quella stessa provincia che ispirò i suoi personaggi immortali. Le fotografie provengono dall’archivio di Alessandro Minardi, giornalista e fotografo noto per il suo approccio sensibile e documentaristico, legato a Guareschi da un’amicizia lunga oltre quarant’anni. Il loro primo incontro avvenne nel 1927 davanti alla libreria Battei in via Cavour a Parma: da quel momento iniziò un dialogo fatto di profonda stima reciproca che permise a Minardi di catturare Guareschi nel suo mondo quotidiano, nelle campagne e nelle terre emiliane dove lo scrittore viveva e lavorava. Testimonianza dell’ironia e della complessità del loro rapporto è una lettera in cui Guareschi si firma come “Giuseppe Bottazzi”, il vero nome di Peppone, il sindaco comunista dei suoi racconti. Curata da Gigi Montali, direttore artistico del festival, la mostra restituisce l’uomo dietro lo scrittore: Guareschi in famiglia, con materiali personali come un disco dedicato alla figlia, uno spaccato autentico della vita e della cultura di quegli anni che rivela il suo spirito e la sua personalità in un contesto familiare e intimo.
Accanto alla mostra dedicata a Guareschi, il festival propone altre nove esposizioni che ampliano il dialogo tra memoria, identità e contemporaneità.
Tra queste, “Alla ricerca dell’anima dell’Oltretorrente di Parma” di Antonio Mascolo (a cura di Silvano Bicocchi) che esplora, attraverso quaranta scatti, il quartiere in cui è nato e ha vissuto da sempre, simbolo della città, raccontato dallo sguardo del giornalista-fotografo nel biennio 2017-2018.
Il percorso espositivo prosegue con la grande mostra “MISTER FANTASY. 50 anni di musica nelle fotografie di Carlo Massarini” (curata da Ascanio Kurkumelis), che raccoglie cento immagini – da Bob Marley a Elisa – per raccontare mezzo secolo di musica dal vivo; e con la collettiva “AY, ME CUBA” (curata da Laura Manione), intensa testimonianza visiva dell’isola caraibica.
“Quando la fotografia si accorse dello sport” propone venti fotografie storiche provenienti dall’archivio Fondazione 3M, restituendo l’energia e il fascino degli albori dello sport moderno.

Spazio anche ai giovani talenti premiati nei concorsi nazionali al MUPAC (museo etnografico dedicato all’uomo e alla sua cultura legata al fiume Po, al piano superiore dell’Aranciaia): “Spine” di Andrea Bettancini, con la toccante storia di Zhanna e la sua “valigia di memorie”; “NET-ZERO TRANSITION” di Simone Tramonte, dedicata alla transizione ecologica; “YES, WE DO” di Elisa Mariotti, incentrata sulla parità di genere nel mondo del lavoro; “Teren zielony (Green Zone)” di Fabio Domenicali, riflessione interiore sviluppata in due viaggi in Polonia a distanza di quindici anni; e “Memorie di viaggio”, collettiva con i migliori progetti del Travel Tales Award internazionale.
Un viaggio fotografico che intreccia sguardi personali, memoria collettiva e attualità. Le mostre sono aperte dalle 10.00 alle 12.30 e dalle 15.00 alle 18.30. Costi ingresso: piano terra Aranciaia: 10 euro, ridotto: 8 euro (soci Coop Alleanza 3.0, FIAF, residenti Colorno, over 65). Gratuito: under 14. Ingresso gratuito al MUPAC (Piano superiore Aranciaia) per le altre cinque esposizioni.
Sabato 1° novembre alle ore 18.00, al MUPAC si terrà l’evento speciale “Malvasia, un diario mediterraneo”, dedicato al libro di Paolo Tegoni, gastronomo, docente e sommelier, e al progetto fotografico di Francesco Zoppi. L’incontro racconterà la storia della Malvasia e il suo legame con culture, tradizioni e territori del Mediterraneo, attraverso parole e immagini. Durante la serata sarà possibile degustare due Malvasie per unire l’Emilia alla Grecia: Cantina Fantini con Rampèina Malvasia dell’Emilia IGP e Monemvasia Winery con Tsimbidi Malvasia Laconia IGP. Ingresso gratuito su prenotazione, posti limitati, a info@colornophotolife.it.
Per informazioni ulteriori e rimanere aggiornati, si consiglia di visitare il sito web del festival: www.colornophotolife.it, ma anche i social Facebook e Instagram.
