
Sono otto i vincitori di Imprese Creative Driven, la terza call di Parma2020+21 lanciata per promuovere quelle realtà che, pur non facendo parte del sistema delle imprese culturali e creative, considerano la cultura come un vero e proprio input del processo produttivo, veicolando contenuti creativi e innovativi rispetto al sistema economico di riferimento.
Parma 2020+21 si è posta l’obiettivo di contribuire alla stabilizzazione del sistema collaborativo pubblico-privato, con particolare attenzione alla crescita delle imprese culturali e creative. Tra gli obiettivi di Parma Capitale Italiana della Cultura c’è quello di promuovere l’accessibilità e la contaminazione tra cultura, imprese, tessuto urbano, periferie e comunità locali: per questo motivo sono state promosse quattro open call, quattro bandi finanziati con budget importanti, tra cui quello per favorire l’imprenditorialità creative driven come volano per l’innovazione e lo sviluppo territoriale, alla luce del dialogo attivo che si sviluppa tra cultura, creatività e logiche d’impresa.
Il bando è stato promosso dal Comune di Parma e dal Comitato per Parma 2020, con il sostegno di “Parma, io ci sto!” e Unione Parmense degli Industriali, la collaborazione di CISITA e il coordinamento scientifico di Promo PA Fondazione.
I candidati sono stati chiamati a proporre idee innovative che permettano di portare la creatività e la cultura all’interno delle imprese e di promuovere una relazione di interdipendenza tra il settore imprenditoriale e quello culturale. Ben 15 sono le imprese d’eccellenza del territorio parmense, che hanno aderito al progetto candidandosi a diventare cantieri di produzione delle proposte progettuali selezionate: Allodi; Casappa; Cavalier Umberto Boschi; Chiesi Farmaceutici; Coppini Arte Olearia; Dallara group; Davines; Fidenza Village; F.lli Galloni; Laterlite; Lincotek; Matthews International; Ocme; Opem; Raytec Vision.
Le imprese creative driven rappresentano una sorta di cerniera, una “zona ibrida” per sviluppare percorsi finalizzati a rendere innovativi e competitivi i prodotti, accattivante l’immagine e la comunicazione aziendale, a stimolare l’ambiente di lavoro grazie al miglioramento del rapporto fra benessere e produttività. Soggetti che pongono la cultura come un vero e proprio input del processo produttivo e che rappresentano un’ampia e diversificata parte del mercato, dal food all’arredamento, dal design all’edilizia, dalla moda al turismo, caratterizzandosi per il fatto di veicolare contenuti creativi e innovazione nel sistema economico di riferimento.
I vincitori sono stati resi noti oggi, martedì 13 ottobre, nel corso di una cerimonia pubblica a Palazzo Soragna, sede dell’Unione Parmense degli industriali, alla quale hanno partecipato Cesare Azzali, Direttore dell’Unione Parmense degli Industriali; Michele Guerra, Assessore alla Cultura del Comune di Parma; Alessandro Chiesi, Presidente di “Parma, io ci sto!”; Irene Rizzoli, Presidente CISITA Parma e Francesca Velani, coordinatrice progetti e strategie culturali di Parma2020+21.
«Quello che presentiamo oggi è uno dei progetti che meglio rappresenta il modello pubblico-privato su cui Parma Capitale Italiana della Cultura ha scommesso da subito. Si tratta di un modello costruito sul dialogo e sul confronto, sull’idea che fare impresa e fare cultura siano ispirate, al loro livello più alto, dagli stessi valori e dai medesimi desideri. Lo scambio tra le imprese e gli artisti sarà uno scambio di visioni e di futuro di cui la città intera, ne sono certo, potrà beneficiare» commenta Michele Guerra.
«Con la presentazione di oggi mettiamo un nuovo tassello al percorso che “Parma, io ci sto!” sta compiendo per Parma Capitale Italiana della Cultura. Dopo aver contribuito alla preparazione del Dossier di candidatura e alla creazione del Comitato, oggi finalmente presentiamo i vincitori della open call del progetto che abbiamo sviluppato insieme alle forze produttive e al sistema economico parmense per trasformare la cultura in strumento di crescita e inclusione. Abbiamo coinvolto le aziende, parte integrante del patrimonio del nostro territorio, affinché venissero riconosciute anche come luoghi di produzione di cultura e spazi in cui la creatività è parte integrante del processo industriale, quale nuovo elemento di conoscenza e sviluppo. Questo progetto rappresenta un’occasione unica di sperimentazione e un’opportunità per delineare un “modello Parma” da cui ripartire per sviluppare una visione condivisa e sostenibile del territorio» afferma Alessandro Chiesi, Presidente di “Parma, io ci sto!”.
«Quello che oggi si perfeziona è un percorso innovativo che vede anche le imprese del territorio impegnate in una sfida non convenzionale, una sfida in cui cultura e creatività diventano elementi dirompenti, vere e proprie “materie prime” che alimentano un processo di creazione del valore inusuale per il tessuto produttivo. Allargando i propri orizzonti oltre gli schemi tradizionali, le imprese che hanno avviato questo percorso avranno la possibilità di crescere, come organizzazione e in termini di identità, gettando le premesse per restituire in futuro al territorio parte del loro valore» dichiara Cesare Azzali, Direttore dell’Unione Parmense degli industriali.
Gli 8 progetti vincitori
Tra le cinquanta proposte progettuali che sono pervenute, da tutta Italia, in risposta al bando, otto sono stati i progetti ad essere premiati e che vedranno la loro realizzazione nel 2021.
«Imprese creative driven è una delle grandi sfide di Parma 2020+21, nate con il dossier di candidatura, che si pone l’obiettivo di mettere a sistema processi di innovazione a base culturale nelle imprese. Ma lo fa sapendo che questa è una prima scintilla, il momento di partenza, un progetto generativo che potrà portare risultati, anno dopo anno, non solo al sistema territoriale parmense. Vuole infatti essere di esempio per tutte quelle realtà italiane consapevoli che nella cultura affondiamo le radici forti di qualsiasi creazione e nella cultura possiamo trovare opportunità e idee per rinnovarci e costruire il futuro» spiega Francesca Velani, coordinatrice progetti e strategie culturali di Parma 2020+21.
Al primo posto si è classificata l’azienda Gng snc con Open Puzzle Opem, un progetto culturale e creativo che coinvolge, da protagonisti, tutti i soggetti quotidianamente attivi in azienda. La squadra di OPEM contribuirà, ognuno con un “pezzo di sé”, alla creazione di un puzzle, un grande oggetto simbolico che raccoglierà le voci e le emozioni di tutti i partecipanti. Alla guida di questo percorso emotivo ci saranno artisti locali che, grazie alle loro sensibilità, contribuiranno al completamento di una installazione artistica ispirata ai sentimenti di orgoglio e appartenenza di una comunità.
Il secondo classificato è Lincotek Social Art, progetto di arte urbana e sociale che PopUp Studio intende sviluppare insieme alla Lincotek. Un’iniziativa di forte impatto visivo, culturale e mediatico, finalizzata a sviluppare la cross-fertilization tra gli ideali della ricerca, dell’innovazione tecnologica e dell’arte contemporanea, riqualificando i locali aziendali grazie al lavoro di artisti di fama internazionale. L’obiettivo è di implementare, in un momento di rebranding del gruppo, la coesione dell’azienda con i dipendenti e con il territorio, rendendo i luoghi di produzione anche luoghi di aggregazione e condivisione. I lavoratori saranno coinvolti nella realizzazione di un’opera di arte urbana negli edifici aziendali, sotto la guida di un affermato artista di urban art.
L’Associazione Culturale Toro con Amèrico e Anita Coppini – Storia di una bicicletta ha conquistato il terzo posto. Pensato per Coppini Arte Olearia, consiste nella realizzazione di un cortometraggio animato interamente disegnato a mano, basato sulla nascita dell’azienda e sulla storia dei due fondatori. Saranno i dipendenti dell’azienda, guidati da un gruppo di artisti, a creare gli oltre 1.500 disegni per il cortometraggio: ogni lavoratore diventerà autore e fruitore di un manifesto artistico in movimento nel tempo, che racchiude in sé le personalità dei partecipanti, il passato dell’azienda e il suo presente e costituirà un rinnovato sistema di comunicazione per dar voce alla personalità dell’impresa attraverso la diretta esperienza di chi la vive ogni giorno. Inoltre l’associazione annoterà in un diario di bordo ogni sviluppo e progresso, producendo dei cataloghi che saranno donati ai partecipanti durante la prima proiezione del cortometraggio.
