
Buone notizie per Villa Verdi. «Lo stanziamento di 20 milioni per l’acquisizione della dimora in cui il Maestro Verdi visse e compose i suoi capolavori, dà soddisfazione a un lavoro corale che nasce dalle sollecitazioni del nostro territorio – è il commento a caldo del consigliere regionale Matteo Daffadà che già a giugno scorso sottoscrisse insieme al collega Gerace una interrogazione per porre il tema all’attenzione della Giunta regionale e, pochi mesi dopo, intervenne con una risoluzione – Lo Stato riconosce il valore di questo patrimonio culturale, che deve restare pubblico e aperto a tutti. Il nostro impegno era finalizzato a garantire il massimo livello di collaborazione istituzionale. La Regione non si è mai tirata indietro e ha inserito Villa Verdi a Sant’Agata tra le “Case e studi delle persone illustri dell’Emilia-Romagna” a dimostrazione di quanto volesse tutelare la memoria e la valorizzazione di questa dimora storica».
La sentenza della Corte di Cassazione che aveva posto fine a una complessa vertenza tra gli eredi, aveva portato alla chiusura al pubblico di questo luogo fortemente identitario della cultura musicale del nostro paese.
«Un patrimonio conosciuto in tutto il mondo e di assoluto valore internazionale – prosegue Daffadà -la sensibilità verso questo tema è stata trasversale e la volontà condivisa era quella di preservare l’integrità della proprietà e di tutto il materiale documentario contenuto nella Villa. I nostri auspici e le nostre azioni hanno trovato ascolto e raggiunto un esito positivo. Il nome di Verdi è un naturale richiamo turistico con importanti ricadute economiche sul territorio e a questo si aggiunge un forte valore affettivo che ancora lega la nostra gente al Maestro Verdi».