Diga di Vetto, parte il dibattito pubblico: istituzioni e territorio a confronto sul futuro dell’acqua

Al via il percorso partecipativo sul nuovo invaso montano: due mesi di incontri, confronti tecnici e ascolto dei cittadini

di Tatiana Cogo

Un percorso di confronto “non formale, ma sostanziale”, come lo ha definito il Commissario straordinario del Governo Stefano Orlandini. È con questo spirito che oggi, nella sede della Prefettura di Reggio Emilia, è stato presentato ufficialmente il programma del dibattito pubblico dedicato al nuovo invaso montano della Val d’Enza e alle azioni sinergiche previste per garantire i fabbisogni idrici dell’area.

Il confronto, coordinato da Avventura Urbana e da Andrea Pillon, partirà il 12 dicembre e si articolerà in sei appuntamenti, tra incontri informativi sul territorio e tavoli di approfondimento online, fino alla presentazione della Relazione finale il 10 febbraio 2026.

L’iniziativa punta a coinvolgere amministrazioni, enti, associazioni e cittadini attorno a un progetto complesso, strategico e da tempo al centro dell’attenzione. Al centro del confronto c’è il documento di fattibilità delle alternative progettuali (DocFap), finanziato dai Consorzi di Bonifica e in parte maggioritaria dalla Regione, e coordinato dal Consorzio di Bonifica dell’Emilia Centrale con il supporto di Regione Emilia-Romagna, Autorità di Bacino del Po, Consorzio della Bonifica Parmense e Atersir.

Il documento analizza gli interventi necessari a soddisfare i fabbisogni idrici individuati: 10,9 milioni di m³/anno per uso potabile; 59,28 milioni di m³/anno per uso irriguo e 1,55 milioni di m³/anno per usi industriali.

Oltre a una serie di azioni sinergiche mirate a ridurre sprechi, recuperare risorse idriche e incrementare lo stoccaggio, il DocFap esamina la fattibilità di un invaso montano in Comune di Vetto, valutando due ipotesi alternative: la stretta delle Gazze e la stretta di Vetto. Entrambe le opzioni sono analizzate per impatti ambientali, economici e sociali, includendo anche gli effetti sulla mitigazione del rischio alluvioni e sulla possibile produzione di energia idroelettrica.

La Prefetto di Reggio Emilia, Maria Rita Cocciufa, ha sottolineato la rilevanza dell’intervento per la sicurezza del territorio:
“Si tratta di un intervento di grande importanza per la sicurezza del territorio particolarmente fragile dal punto di vista idrogeologico e idraulico… È fondamentale che l’intervento avvenga in collaborazione con il territorio e quello reggiano è un territorio molto disponibile e collaborativo.”

Accento sulla condivisione anche nelle parole del Commissario straordinario Stefano Orlandini: “Questo non è un momento formale: è l’avvio di un cammino collettivo… Il progetto potrà essere modificato, integrato, migliorato in base ai contributi che emergeranno. Il mio impegno è che ogni osservazione venga ricevuta con serietà e considerazione.”

Orlandini ha parlato di “trasparenza totale” e ha invitato cittadini e stakeholder a partecipare “con spirito costruttivo” per un progetto “sostenibile per le comunità e per le future generazioni”.

La Presidente del Consorzio di Bonifica Parmense, Francesca Mantelli, ha ripercorso il lungo iter tecnico e istituzionale:
“Un lungo percorso iniziato nel 2017 e da allora sono stati fatti molti passi in avanti e di questo ringraziamo tutti gli attori coinvolti. I due Consorzi di Bonifica hanno avuto un ruolo da protagonisti e di questo siamo orgogliosi.”

Il presidente del Consorzio di Bonifica dell’Emilia Centrale, Lorenzo Catellani, ha evidenziato il valore del ritorno del progetto al territorio: “Mi piace rappresentare il dibattito pubblico sulla Diga di Vetto come un percorso circolare… Il nostro obiettivo è ampliare il più possibile la platea dei partecipanti, non soltanto in modalità telematica.”

A coordinare il percorso sarà Andrea Pillon, Responsabile del Dibattito Pubblico, che ha ribadito la centralità dell’ascolto:
“Riteniamo fondamentale che durante il dibattito pubblico tutte le voci interessate possano essere ascoltate… affinché il progetto possa essere eventualmente integrato considerando le necessità del territorio e le sensibilità della comunità locale.”

Il primo incontro pubblico si terrà a Vetto il 12 dicembre 2025. Seguiranno altri appuntamenti informativi e quattro tavoli tematici online.

Entro 60 giorni dalla relazione finale, il Consorzio di Bonifica dell’Emilia Centrale e il Commissario straordinario presenteranno le conclusioni, che chiariranno le scelte progettuali alla luce delle osservazioni raccolte.

Con l’avvio del dibattito pubblico, la Val d’Enza entra nella fase decisiva di un confronto atteso da anni: un passaggio cruciale per definire il futuro della gestione idrica dell’Appennino reggiano e parmense.


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