
L’emergenza Covid ha ulteriormente messo in evidenza che l’attuale modello di welfare territoriale è ormai incapace di soddisfare vecchi e nuovi bisogni di assistenza socio-sanitaria.
Quello di oggi è un sistema di tipo reattivo, che si limita all’affannosa rincorsa del bisogno quando questo si manifesta in modo eclatante. Un sistema che fornisce risposte insufficienti ed inadeguate
La vera svolta è realizzare un welfare proattivo, attraverso la realizzazione di una rete di servizi capaci di anticipare il disagio per mantenere il livello essenziale di benessere e se possibile migliorarlo. Gli obiettivi da raggiungere in un sistema di questo tipo sono:
- Rafforzare l’autosufficienza della persona in modo da prevenire il formarsi del bisogno nelle fasi successive della vita
- Avere la capacità di offrire continuamente opportunità a cui corrispondono, o dovrebbero corrispondere, responsabilità della persona destinataria
- Sapere coniugare le caratteristiche dell’universalità con quelle della personalizzazione e della selezione dell’intervento, perché i bisogni non si presentano in modo uguale in tutte le persone
- Affrontare i bisogni non più in modo segmentario con azioni segmentate, ma in modo unitario, intervenendo sulla stessa antropologia della persona.
In questo contesto, in cui il benessere individuale diviene un bene comune, le parole chiave diventano:
– Libertà di scelta: Il cittadino deve avere la sua libertà di scelta, in un ampio panorama di offerta di servizi gestiti sia dal pubblico che dal privato o meglio ancora in una sinergia di entrambi.
– Responsabilità: inscindibilità dei diritti e dei doveri: ogni persona ha diritto di vivere in una società che ne tuteli il proprio benessere, ma ha il dovere di rendersi responsabile in questo processo. Una responsabilità che può e deve essere assunta anche dal sistema produttivo in quanto un forte impegno in politiche sociali attive in coerenza con i principi di sussidiarietà, diviene opzione strategica per perseguire migliori performance aziendali.
– Famiglia: nucleo primario di qualunque welfare, in grado di tutelare i deboli e di scambiare protezione e cura, perché sistema di relazione in cui i soggetti non sono solo portatori di bisogni, ma anche di soluzioni, stimoli ed innovazioni.
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Fondamentale per questo obiettivo sarà il ruolo che il Sindaco di Parma vorrà avere su questi temi. A lui il legislatore ha affidato poteri di programmazione, di controllo e di giudizio sull’operato del direttore generale dell’azienda sanitaria locale. Soprattutto il sindaco deve conoscere lo stato di salute della popolazione e deve attivare/implementare iniziative/strategie di promozione della salute stessa. Di conseguenza sarà fondamentale l’azione del Sindaco in termini di controllo, proposta, e ‘rivendicazione’ nei confronti del livello regionale e delle aziende sanitarie.
Il Sindaco dovrà pretendere e promuovere verso le aziende sanitarie un superamento dell’assistenza territoriale basata unicamente sulla erogazione di prestazioni, occasionale e frammentata. Ci vuole una presa in carico complessiva della persona, non più soltanto risposte assistenziali all’emergere acuto del bisogno, Dovrà rivendicare presso Regione e aziende sanitarie il potenziamento del personale sanitario e sociale.
Sarà, però, nel processo di Unificazione dell’Azienda sanitaria locale e dell’Azienda ospedaliera che il Sindaco dovrà pretendere che essa si attui sotto l’aspetto della pianificazione e programmazione in materia di prestazioni erogate: Tra i principali obiettivi ci dovranno esser la creazione di reti ospedaliere caratterizzate dalla presenza di competenze distintive in ognuna delle sedi, la riduzione delle liste di attesa, il pieno utilizzo delle risorse, l’allineamento dei sistemi informatici in uso e integrazione tra i sistemi gestionali di AOU e AUSL , la creazione dei documento per l’individuazione di criteri condivisi per l’assegnazione dei criteri di priorità, nonché la diffusione di competenze omogenee.
Soprattutto, il Sindaco dovrà garantire quei prerequisiti senza i quali per l’Organizzazione Mondiale della Sanità è impossibile esercitare il diritto alla salute: la casa, la scuola, i trasporti, la salubrità ambientale, la cultura, la sanità pubblica, l’assistenza sociale.
Si dovrà, quindi, garantire che la tutela e la produzione di salute siano in capo a ogni altra politica amministrativa locale, dall’urbanistica ai trasporti, dall’istruzione all’edilizia pubblica e privata. Sarà necessario coinvolgere gli operatori socio sanitari per l’elaborazione di un Profilo di Salute territoriale, che, attraverso una lettura ragionata dei bisogni di salute e di benessere della popolazione e individuazione delle criticità e delle priorità identifichi lo standard ottimale di salute della popolazione. Infine si dovrà stilare un piano di azioni da intraprendere con il coinvolgimento dei diversi attori presenti sul territorio per garantire il mantenimento dello standard ottimale di salute dei della popolazione e i livelli minimi di assistenza da erogare a tale scopo.
Il Patto sociale per Parma può essere un passo in avanti per la nostra città al fine di dare risposte integrate a bisogni sempre più complessi, come altrettanto importante sarà la valorizzazione e la centralizzazione dei dati in possesso dei diversi livelli di PA.
Tuttavia, il percorso appena iniziato è fortemente in salita causa il grave ritardo sia nell’integrazione tra welfare e sanità, con al tavolo di lavoro rappresentanti di due mondi ancora anacronisticamente separati che parlano lingue diverse, ma soprattutto che hanno approcci, operatività ed obiettivi diversi, sia nella realizzazione di una vera e concreta co-programmazione e co-progettazione della rete territoriale pubblico-privata.
In conclusione, è vero che quello affidato al dott. Brianti è l’assessorato che affronta e dovrà affrontare le criticità più complesse, ma allo stesso tempo è quello che ha la più ampia possibilità di innovare il sistema locale per dare riposte efficienti ed efficaci. La discriminate sarà, come sempre, la visione politica che guiderà l’azione dei nostri amministratori.
Giampaolo Lavagetto
Per Parma