
Tra i campionati principali europei quello italiano si contraddistinugue per varie caratteristiche. Non più fucina di un gioco difensivista quanto luogo adatto ai grandi giocatori nella fase finale della carriera.
Ibrahimovic, CR7, Quagliarella, Mertens, Gomez hanno abbondantemente superato i trenta -il milanista veleggia addirittura verso i quaranta – e continuano tra alti e bassi a essere in grado di dare un eccellente contributo alla causa.
La classifica cannonieri infatti vede Ibra al primo posto tallonato tra gli altri da Cristiano Ronaldo. Al netto dei goal segnati il nostro calcio permette ai diversamente giovani di continuare a essere determinanti. Questo calcio, figlio di un dio minore, palesa i suoi limiti quando si imbatte con le squadre top europee dove non solo gli investimenti economici ma la mentalità e la velocità espressi sono di altra categoria.
Non potendo fare altro che augurarci di vedere anche nelle nostre latitudini un calcio più moderno con rapidi tocchi di palla, ci accontentiamo di assistere al campionato più combattuto degli ultimi anni.
Al momento la fa da padrone il Milan che poteva mandare tutto alle ortiche la scorsa estate con il cambio allenatore. Per fortuna dei tifosi rossoneri è rimasto Pioli che ha cominciato il campionato sulla falsariga del finale dello scorso torneo. E con Ibra sempre più decisivo.
Dietro la sorprendente capolista, si affaccia il Sassuolo che nel giorno in cui ha dato meno spettacolo avendo fermi ai box i giocatori più blasonati – Caputo, Berardi, Djuricic – ha dimostrato di sapere soffrire prima di cogliere i meritati tre punti con Locatelli e il carneade Maxime Lopez.
Al terzo posto si affaccia la Juve che dopo la sfilza di pareggi coglie i tre punti a Cesena contro lo Spezia. Primo tempo finito pari e secondo con il pallottoliere. Sostituito Dybala con CR7, al momento l’argentino è l’ombra del giocatore post lockdown, la Juve ha trovato la scossa che le era mancata nelle partite precedenti. Moduli e schemi si inchinano di fronte alla classe e al furore agonistico dei fuoriclasse. Ma la Juve è ancora un cantiere e il risultato non deve essere preso troppo sul serio.
L’Inter pareggia oltre il novantesimo contro il Parma in una partita che ha visto i gialloblu in vantaggio per due reti e uno sterile possesso palla neroazzurro. A fine partita il solito teatrino post partita sull’utilizzo del VAR. In tarda serata ai microfoni di Sky il designatore Rosetti ha cercatro di spiegare le ragioni arbitrali e comunque le zone grigie resteranno sempre decise dall’arbitro. Ovvero gli arbitri faranno la loro aprte ma i tifosi potrebbero anche inziare a crescere e ad accettare gli errori senza pensare sempre ai complotti contro le proprie squadre.
La classifica si accorcia. Tra il sorprendente Sassuolo – punti 14 – e Lazio e Sampdoria – 10 punti – ci sono ben otto formazioni, ovvero se non è tempo di bilanci non si possono neppure formulare ipotesi in questo campionato che non ha ancora trovato un padrone.
Nel prossimo turno, sabato sera, il Parma riceverà l’imprevedibile Fiorentina, segnaliamo anche Lazio- Juventus, Atalanta-Inter e Milan-Verona. Ma prima, già da domani, torneranno le coppe europee nella stagione più compressa della storia del calcio.
Alla prossima,
Gianni Bandiera