Il preaffettato spinge la crescita della Coppa di Parma Igp: rappresenta il 33% di un fatturato arrivato a quota 74 milioni di euro

SMA MODENA
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Una quota export che sale al 16%, portando così il fatturato a 74 milioni di euro. E una crescita del preaffettato, arrivato a rappresentare il 33% del giro d’affari complessivo.

Si è chiuso in positivo il 2024 del Consorzio della Coppa di Parma Igp, l’ente di tutela nel cuore della Food Valley che racchiude 21 aziende associate per un comparto da oltre 500 occupati tra addetti diretti e lavoratori legati all’indotto.

Nell’ultimo anno i volumi sono rimasti costanti rispetto al 2023, con 3,9 milioni di chilogrammi di carne lavorata, di cui 1,9 destinata al prodotto certificato per un fatturato alla produzione di 31 milioni di euro. 

Se l’aumento del costo della materia prima (ovvero la porzione muscolare del collo del suino) continua a essere un trend difficile da contrastare, con un +21% registrato negli ultimi tre anni, le buone notizie per il Consorzio della Coppa di Parma Igp arrivano soprattutto dal preaffettato. 

Sono stati 415mila i chilogrammi di prodotto certificato destinato alle vaschette, che con 25 milioni di euro a valore rappresentano un terzo del fatturato complessivo; una crescita costante che dal 25% del 2021 è arrivato all’attuale 33% dell’indotto. A beneficiarne è stato soprattutto il comparto della Gdo, che con una quota del 70% rappresenta il canale di commercializzazione principale, a cui viene destinato l’intero preaffettato; il canale horeca invece si attesa sul 30%. 

Segnali positivi anche per quanto riguarda l’export, passato dal 10% dell’anno scorso all’attuale 16%, avvicinandosi così ai livelli pre-pandemia quando la quota sfiorava il 20%”