INTERVISTA – Campari (Lega): “Puntiamo a vincere i collegi di Parma. I sondaggi sono dalla nostra parte”

di UG

Intervista a Maurizio Campari, segretario cittadino della Lega Nord e consigliere comunale di Parma.

Con quali modalità la Lega selezionerà i propri candidati per le politiche del 4 marzo?

La regola nostra, salvo diversa indicazione del Federale (ovvero di Matteo Salvini), è che tutti i militanti con un’anzianità superiore ai cinque anni possano proporre la propria candidatura. I nominativi vengono inviati contestualmente ai livelli provinciale e al regionale del partito (quest’ultimo per noi è il nazionale, cioè la Lega Emilia). Poi c’è la valutazione di Salvini.

Credete di poter vincere i collegi uninominali della provincia di Parma?

Li riteniamo assolutamente conquistabili. Ce lo dicono tutti i sondaggi, che ci danno in testa con una percentuale dal 35% al 40% più o meno ovunque. Dove la Lega è più bassa sono più alti gli alleati di centrodestra, siano essi Forza Italia, piuttosto che Fratelli d’Italia o la cosiddetta “quarta gamba”.

A Parma giocheranno alcune variabili particolari. Qui da noi esiste una realtà del M5S strana. Pizzarotti, se non sbaglio, ha fatto l’endorsement in favore dei radicali… e quindi, a questo punto, è alleato col Pd. Un Pd che si è spaccato, con Liberi e Uguali di Grasso che nella nostra regione intende candidare nomi di peso quali Errani e Bersani.

Detto questo, più che le disgrazie altrui, mi interessano le alte percentuali del centrodestra. Certamente alcuni collegi della Toscana e dell’Emilia Romagna (penso, ad esempio, a Reggio Emilia) sono per noi tradizionalmente più difficili, ma è per l’appunto nelle zone “più rosse” che potrebbe pesare la sinistra che si è staccata dal Pd.

La sicurezza è notoriamente uno dei cavalli di battaglia della Lega. A riguardo, dal vostro punto di vista, Pizzarotti cosa sta sbagliando?

Pizzarotti è ancorato sulle sue posizioni, non si smuove minimamente, a prescindere da qualsiasi gli venga detto o accada.

Lui concepisce il problema della sicurezza non risolvibile da parte dei sindaci, come è ovvio che sia. I sindaci, però, possono fare concretamente delle cose. Ma Pizzarotti non va a cercare tra le pieghe delle leggi possibilità di azione o soluzioni magari anche complicate. Per Pizzarotti queste difficoltà normative non sono ostacoli da superare, bensì la scusante per non agire e non fare. Per lui le colpe sono sempre gli altri e mai della sua Amministrazione.

In Consiglio comunale il sindaco ha dichiarato che i veri problemi dello spaccio in strada sono il traffico di droga internazionale e i consumatori parmigiani. Al di là che non si comprende perchè mai i consumatori debbano essere solo parmigiani, è ovvio che se si identifichi le cause solo a monte o a valle, gli spacciatori non sono un problema, sebbene tutti i cittadini si rendano conto che nelle strade i cosiddetti “cavallini” stiano diventando sempre più aggressivi e strafottenti. Forti di queste valutazioni della politica, gli spacciatori si sentono sempre più legittimati a fare quello che fanno.

Pizzarotti, pertanto, dovrebbe innanzitutto cambiare atteggiamento su sicurezza e degrado.

Esiste in Consiglio comunale un’opposizione del Pd all’Amministrazione Pizzarotti?

Da quello che vedo guardando il Pd dall’esterno, mi pare abbastanza evidente che non conduca un’opposizione netta. Questo perchè su alcuni indirizzi politici il Pd è abbastanza allineato alle politiche di Effetto Parma. Certo, su alcune delibere vi sono state delle differenze, soprattutto sulla “Città cantiere” che sta andando avanti, ma si è trattato di piccoli distinguo in Consiglio Comunale in un contesto di diffusa condivisione (AM)

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