È stata la tecnologia a tradirlo. Credeva di averla fatta franca dopo il furto di un telefono cellulare avvenuto il 20 settembre nei pressi della stazione ferroviaria di Parma, ma non aveva fatto i conti con il sistema di geolocalizzazione del dispositivo. Così, a meno di 24 ore dalla denuncia, i Carabinieri di Collecchio hanno rintracciato e restituito il telefono rubato a un 48enne della provincia, denunciando un 24enne straniero per ricettazione.
La vicenda è iniziata quando la vittima, accortasi subito del furto, ha sporto denuncia e attivato la funzione di tracciamento dal cloud. Il giorno seguente è arrivata la svolta: un segnale ha indicato il dispositivo proprio a Collecchio. Immediato l’intervento dei militari, che hanno riconosciuto l’abitazione segnalata: già in passato era stata teatro di un episodio simile, relativo al furto di cuffiette auricolari.
Giunti sul posto, i Carabinieri hanno trovato il 24enne che ha tentato invano di negare ogni responsabilità. La perquisizione ha parlato chiaro: sotto il letto c’era il telefono rubato, identificato grazie al numero di serie.
Non solo. All’interno dell’abitazione i militari hanno rinvenuto altri sei telefoni cellulari di dubbia provenienza, un kit di riparazione e un computer con un programma in grado di aggirare i sistemi di protezione dei dispositivi per ripristinarli come nuovi, cancellando i dati personali.
Con il supporto dei Carabinieri di Sala Baganza, tutto il materiale è stato sequestrato e il giovane accompagnato in caserma.
Raccolti gli elementi a suo carico, i Carabinieri hanno denunciato il 24enne alla Procura di Parma per ricettazione, ribadendo che resta fermo il principio di innocenza fino a eventuale sentenza definitiva. Il telefono recuperato è già stato restituito al legittimo proprietario, mentre proseguono gli accertamenti sugli altri sei cellulari per risalire ai proprietari e chiarire la loro provenienza.