
“Come si dice, giustizia è fatta. “La sentenza del Consiglio di Stato che annulla il regolamento comunale sulla disabilità, togliendo di mezzo la c.d. compartecipazione, dimostra che l’opposizione che abbiamo portato avanti dall’inizio (2017\2018) a questa norma non era strumentale ma che era una battaglia di giustizia. “
Lo scrive il capogruppo del Pd Lorenzo Lavagetto.
“Lo dice espressamente la sentenza quando spiega che il regolamento concepito dal Comune era il contrario dell’equità (sostantivo che curiosamente utilizzava la maggioranza quando parlava a favore della norma).
Il meccanismo è difficile: in sintesi l’amministrazione considera le indennità di accompagnamento e la pensione di invalidità alla stregua di un vero e proprio reddito (cioè come lo stipendio) in base a cui stabilire le tariffe dei servizi a carico degli utenti.
Ma notoriamente le indennità vengono corrisposte per consentire alle persone con disabilità di non vivere come un peso la propria condizione che implica, purtroppo, limitazioni al lavoro e dunque alla capacità di produrre redditi ordinari.
Quella che abbiamo condotto era quindi una battaglia culturale che si inserisce a pieno titolo nella storia della sinistra parmigiana; una città che in anni diversi non era stata seconda a nessuno in Italia nell’inclusione e nell’erogazione di un welfare di primo ordine, cardine di una sicurezza sociale oggi affievolita per mille ragioni.
Nel nostro ce l’abbiamo messa tutta per far cambiare idea alla Giunta: in due anni molti interventi, mozioni, interrogazioni. Ma abbiamo trovato un muro: l’ultima volta mi hanno definito demagogico ed inopportuno, mentre loro parlavano di rivoluzione. Ci ha pensato la giustizia.
Ed è qui che poi si innestano i pensieri: da un lato perché, non incidentalmente, la vicenda è stata utilizzata dalle destre in campagna elettorale per le regionali, (e ringrazio la regione per avere cancellato ogni dubbio con un intervento normativo nel 19) e sarebbe opportuno non dare loro argomenti fondati.
Dall’altro perché l’unità si costruisce su valori condivisi e questa era un questione di valori fondanti, quelli della costituzione.
“E` compito della Repubblica rimuovere gli ostacoli di ordine economico e sociale, che, limitando di fatto la libertà e l’eguaglianza dei cittadini, impediscono il pieno sviluppo della persona umana e l’effettiva partecipazione di tutti i lavoratori all’organizzazione politica, economica e sociale del Paese.” (art. 3 Costituzione)”.