“Che il problema delle liste d’attesa per visite ed esami diagnostici a Parma non fosse una semplice percezione, i cittadini lo sapevano già. Oggi sembra che finalmente anche il Comune e le aziende sanitarie se ne siano accorti, superando l’autocompiacimento con cui erano stati presentati i dati di performance della sanità regionale, secondo cui a Parma il problema quasi non esisterebbe” – dichiara Serena Brandini, capogruppo di Azione in Consiglio comunale a Parma.
Azione accoglie quindi con interesse la nascita dell’Osservatorio strategico permanente sulle liste d’attesa, ma sottolinea che ogni strumento di monitoraggio è utile solo se misura ciò che i cittadini vivono davvero e non una versione edulcorata della realtà.
Brandini richiama in particolare la dichiarata performance al 90% delle liste d’attesa: “Questi numeri non trovano alcun riscontro nell’esperienza quotidiana delle persone, che continuano a segnalare tempi di attesa di mesi per una visita specialistica o un esame diagnostico, se non addirittura liste chiuse e nessuna indicazione sulle pre-liste. Se i dati ufficiali non combaciano con ciò che accade davvero, significa che qualcosa non torna: o gli indicatori non sono adeguati, o la fotografia restituita è parziale”.
Da qui la richiesta di un monitoraggio serio e trasparente: “Bene il coinvolgimento di tutti gli attori – pubblico, privato convenzionato e terzo settore – ma l’Osservatorio non deve diventare un’operazione di facciata. Servono indicatori chiari, verificabili e non autoreferenziali”.
“La questione delle liste d’attesa – conclude Brandini – è una delle difficoltà più pesanti per le famiglie: un italiano su dieci ha rinunciato a curarsi o a sottoporsi a esami specialistici, spesso proprio a causa dei tempi troppo lunghi del pubblico e dei costi insostenibili del privato. Per questo l’Osservatorio può rappresentare un supporto utile, ma non può essere la risposta al problema. Serve un piano serio e misurabile per garantire ai cittadini parità di accesso ai servizi sanitari: più prestazioni nei fine settimana, pieno utilizzo del privato convenzionato con regole trasparenti, e una drastica semplificazione burocratica”.

