“Ho presentato (con la testimonianza allegata di 22 persone) un esposto ai NAS per chiedere verifiche di legittimità sui meccanismi utilizzati per la gestione delle liste d’attesa dall’AUSL di Parma e in tutto il resto dell’Emilia-Romagna.” L’annuncio è stato dato dal consigliere regionale Pietro Vignali dopo che si è recato presso la sede dei NAS di Parma per depositare un esposto/denuncia riguardante la critica situazione delle liste d’attesa per le prestazioni sanitarie.
“Sono stato testimone diretto delle agende chiuse avendo fatto richiesta di due prestazioni sanitarie e ricevuto risposta che non erano disponibili appuntamenti in nessuna data – ha proseguito Vignali – In quella circostanza non funzionavano nemmeno le pre-liste per cui il paziente richiedente dovrebbe essere richiamato quando in agenda diviene disponibile un posto per la sua prestazione. Ma anche questa soluzione presenta problemi di legittimità oltre che di efficacia. Grazie a una trasmissione televisiva nazionale sono saltati fuori i presidi scolmatori, pessima denominazione per un meccanismo anomalo con il quale si assegnano appuntamenti fittizi in modo massivo e sistematico in un’unica data, il 31.12.2026.
A questo si aggiungono i tempi lunghissimi anche ad anni di distanza e comunque fuori dalle tempistiche previste dai LEA, per i fortunati che riescono ad avere un appuntamento. Questo sistema nega le cure ai cittadini e comunica dati ufficiali per le tabelle ministeriali che non rispondono alla realtà. Infatti, i cittadini esclusi per le prenotazioni respinte o per le mancate prese in carico non risultano nei conteggi ufficiali che la Regione trasmette al Ministero. Sul punto ho anche scritto al Ministro della salute. Nell’esposto ho chiesto la verifica se questi meccanismi rispettano l’articolo 3 comma 9 del DECRETO-LEGGE 7 giugno 2024, n. 73 “Misure urgenti per la riduzione dei tempi delle liste di attesa delle prestazioni sanitarie.” e della normativa relativa agli obblighi di offrire le prestazioni sanitarie in tempi definiti nonché per il corretto monitoraggio dei tempi di accesso.
Questa mia richiesta è corredata da 22 testimonianze oltre alla mia. Testimonianze che continuerò a raccogliere con l’iniziativa “Sanità in chiaro – L’occhio civico per la trasparenza delle liste d’attesa”. Essa prevede l’attivazione di un osservatorio permanente per monitorare in modo continuo l’andamento delle prenotazioni sul territorio che si avvarrà anche dei dati e dei documenti recuperati attraverso il potere ispettivo che io stesso eserciterò come Consigliere regionale. L’obiettivo è quello di far emergere la reale situazione di difficoltà delle liste d’attesa in Emilia-Romagna, approfondirne i problemi e cercare di risolverli in modo da ridare ai cittadini il servizio pubblico per le prestazioni sanitarie conforme alle norme che lo regolamentano ed alle altrettanto legittime aspettative degli stessi emiliani e romagnoli.”


