Il dibattito attorno alla distribuzione di pipe sterili ha sollevato molte polemiche. Come Movimento 5 Stelle Emilia-Romagna riteniamo importante chiarire il senso di questa misura, che non riguarda solo Bologna ma anche Parma, dove si sta adottando lo stesso strumento.
Le droghe restano e resteranno una piaga sociale. Non esistono ambiguità su questo punto. Ma amministrare significa anche affrontare la realtà: chi è già caduto nella dipendenza va messo nelle condizioni di ridurre i danni più gravi e, soprattutto, avviato verso un percorso di cura.
La distribuzione di kit sicuri non significa favorire il crack. Significa invece ridurre i rischi sanitari legati all’uso di strumenti improvvisati e condivisi – infezioni, malattie, lesioni – e aprire un contatto con persone altrimenti difficili da raggiungere. È un approccio di salute pubblica, già sperimentato con successo in molte città del mondo, da New York ad Amsterdam, da Berlino a Barcellona.
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Non parliamo di “regali” ai tossicodipendenti, ma di politiche di riduzione del danno che da anni si applicano in altri ambiti: dalle siringhe sterili per l’eroina, ai filtri antifumo, ai limiti sull’alcol. In tutti questi casi, non si approva l’abuso, ma si agisce per ridurne le conseguenze sanitarie ed economiche.
Dal punto di vista dei costi, l’investimento è minimo – poche migliaia di euro – rispetto ai bilanci comunali di Bologna e Parma, che muovono centinaia di milioni. Ma è un investimento che evita spese molto più alte in ricoveri ospedalieri e malattie infettive, che ricadrebbero sull’intera collettività.
Come Movimento 5 Stelle ribadiamo la nostra linea: lotta senza compromessi contro le droghe, ma con pragmatismo, responsabilità e attenzione alla salute pubblica. Bologna e Parma dimostrano che in Emilia-Romagna si sceglie la strada del realismo: affrontare i problemi, non ignorarli.
P. Gherardini, assessore e consigliere Lesignano de Bagni
A. Maggiali, consigliere Lesignano de Bagni
J. Albiero, consigliere Sorbolo Mezzani


