Massimo Petrelli (FI): “Carenza di Medici Medicina Generale, c’è un progetto per annientare questo ruolo”

SMA MODENA
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E’ notizia riportata in questi giorni dai notiziari locali di Parma e Reggio Emilia, la carenza di Medici di Medicina Generale.

Il medico di famiglia, insieme ai pediatri operanti sul territorio rappresentano la prima linea di assistenza sanitaria e una loro carenza crea una reazione a catena sulle strutture sanitarie più complesse come gli Ospedali, già oberati a causa della pandemia, ma già operanti criticamente prima di essa. Senza contare che il paziente non ha più l’assistenza primaria necessaria per la tutela della sua salute.

A questa situazione si continuano ad aggiungere regole complicate per cui, chi opera in questo settore, investe gran parte delle sue energie a leggere documenti e a stilare certificati anziché dedicarsi tout court al malato.

“Deburocratizzare” è il vocabolo della comunicazione politica ma non della conversione nella pratica quotidiana. A chi spetta, se non al Ministero della Salute e dell’Università, con la collaborazione del Ministero del Lavoro, formare un numero di Medici adeguato, per poi passare il testimone alle regioni affinché a loro volta possano convertire in assistenza tali risorse? I manager della sanità hanno un ruolo di controllo nella spesa e per questo organizzano l’assistenza in maniera razionale, probabilmente dimenticando il principio fondamentale della Medicina: assistere il malato. Il medico di famiglia è senza dubbio un privilegiato, perché storicamente ha saputo creare un legame di forte empatia che lo ha reso indispensabile alle necessità quotidiane del paziente che vanno ben oltre la semplice visita e prescrizione terapeutica. Incoraggiare, ascoltare e soprattutto rendersi disponibile nei momenti più difficili della vita di ogni malato, questa è la grande missione che gli viene riconosciuta.

Perché allora si sta cercando di svilire, se non addirittura annientare questo ruolo? C’è un progetto affinché questo accada. Per inciso, è stato chiesto alla Regione di aumentare il massimale del numero di pazienti assistibili da 1500 a 1800 e ci è stato risposto di farlo gratuitamente. Non è questa una forma di umiliazione professionale a chi invece tende la mano per risolvere un’emergenza?

Dott. Massimo Petrelli MMG e Membro coordinamento Provinciale Forza Italia