
In queste settimane abbiamo sentito numerosi esponenti della politica locale farsi domande sul futuro dell’aeroporto Verdi.
Noi cittadini, però, siamo ancora in attesa di risposte sul presente dell’aeroporto.
Il presente è il Progetto di Sviluppo depositato presso il Ministero che prevede l’allungamento della pista e la trasformazione del Verdi un hub cargo.
Un progetto che presenta enormi criticità tecniche di cui la più eclatante e pericolosa è il fatto che l’Autostrada A1 e l’Alta Velocità che si trovano in testata di pista perpendicolarmente finiranno nella zona a più alto rischio di incidente aereo.
Altre criticità potranno forse essere risolte, ma con ingenti quantità di denaro.
Un progetto che ci è sempre stato giustificato come necessario per le aziende del territorio, anche se a nostra domanda specifica non ci è mai stato risposto quali siano le aziende bisognose del cargo per il proprio business.
Ora il Piano Nazionale degli Aeroporti smonta anche questa necessità: infatti a 80 km, a Brescia, esiste già un aeroporto specializzato in Cargo, perfettamente funzionante ed operativo già dotato di tutti i servizi necessari e quindi comodissimo per le aziende di Parma già da oggi.
Investire un’ingente quantità di denaro pubblico per creare un’infrastruttura “doppione” a pochi km di distanza appare come uno sfregio alle tante famiglie che non arrivano alla fine del mese.
In un momento storico di pesante crisi energetica e sociale crediamo che le priorità debbano essere ben altre.
Solo pochi mesi fa tutti i candidati a Sindaco della città si sono dichiarati contrari all’allungamento della pista e con loro, di conseguenza, i consiglieri eletti.
NChiediamo, pertanto, che in coerenza con le promesse fatte ai cittadini il Consiglio Comunale, unito e all’unanimità, chieda formalmente a Sogeap e Enac di ritirare subito l’attuale Progetto di sviluppo depositato al Ministero.
Prima mettiamo al sicuro il presente, poi parleremo del futuro.
Associazione NoCargoParma