
Oggi 9 settembre si celebra la Giornata internazionale di sensibilizzazione sui disturbi dello spettro feto-alcolico (FASD).
Si tratta di una sindrome che può colpire il feto se la madre consuma alcolici durante la gravidanza: ogni anno nel mondo nascono circa 120mila bambini che sviluppano i disturbi dello spettro feto-alcolico e in Italia si registrano circa 2.500 casi annuali.
“Questi disturbi del feto sono completamente prevenibili, ma ancora troppo poco conosciuti – spiega Pietro Pellegrini, direttore del dipartimento assistenziale integrato salute mentale-dipendenze patologiche dell’Azienda Usl di Parma – L’alcol in gravidanza e durante l’allattamento al seno può causare danni irreversibili al bebé compromettendone lo sviluppo fisico, neurologico e comportamentale. Al pari, l’astensione dal consumo di alcol è raccomandata prima e durante il concepimento, quindi anche ai futuri papà”.
La sindrome feto-alcolica è caratterizzata da malformazioni facciali, microcefalia (cranio piccolo in relazione all’età e sesso), deficit di crescita e ritardi neuro psicomotori, convulsioni. Durante la crescita si possono avere significative difficoltà cognitive e comportamentali, come deficit di funzionalità esecutiva e motoria, di elaborazione-integrazione delle informazioni, discrepanze tra abilità verbali e non verbali, disturbi di apprendimento, dell’attenzione ed iperattività, deficit dell’autocontrollo che possono portare a conseguenze negative durante l’adolescenza e l’età adulta, quali scarso rendimento scolastico e problemi lavorativi, mancanza di autonomia e difficoltà nelle relazioni sociali.
“Quando si desidera una gravidanza – sottolinea Christine Tita Kaihura, direttrice dell’Unità operativa Salute donna dell’Azienda Usl di Parma – bisogna fare attenzione ai fattori che potrebbero compromettere la fertilità, il regolare decorso della gravidanza e la salute del nascituro. Spesso, a torto, la percezione dei rischi del consumo di alcol è minore rispetto a quelli causati dal fumo, dalle droghe, da alimentazione scorretta, obesità, così come dall’assunzione di farmaci, che deve avvenire secondo la prescrizione del medico”.
“Nello specifico della prevenzione dei disturbi dello spettro feto-alcolico, l’astensione dall’alcol è la sola strada corretta da intraprendere, già da quando si comincia a pensare di voler concepire un figlio”, conclude Pellegrini.