Nuova apparecchiatura per la riabilitazione respiratoria pediatrica al Maggiore

SMA MODENA
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Un gesto di solidarietà che porta innovazione e speranza nella cura dei bambini con difficoltà respiratorie, rafforzando il legame tra ospedale, famiglie e territorio

Una nuova apparecchiatura per la riabilitazione respiratoria è entrata in funzione presso la struttura di Medicina Riabilitativa dell’Ospedale Maggiore di Parma, diretta dal dottor Rodolfo Brianti. Si tratta dell’in-exsufflator, un dispositivo fondamentale per il trattamento dei piccoli pazienti con gravi difficoltà respiratorie, in particolare di origine neuromuscolare.

Il macchinario è stato donato grazie alla generosità dei signori Emilio Bandini e Stefano Peri che, insieme alla ditta Label, hanno scelto di sostenere l’associazione Giocamico. Quest’ultima ha fatto da ponte, curando l’acquisto e la consegna dell’apparecchiatura al reparto.

“L’iniziativa nasce dalla consapevolezza, da parte dell’équipe riabilitativa, – spiega Monica Nora della Medicina Riabilitativa fisiatra specializzata in riabilitazione pediatrica – dell’importanza di disporre di strumenti sempre più avanzati per garantire cure adeguate anche ai pazienti pediatrici. Da questo contesto è nato un dialogo tra professionisti e cittadini, che ha portato i donatori a scegliere di sostenere concretamente il progetto”.

“Abbiamo deciso di sostenere questo progetto perché crediamo sia importante offrire strumenti utili alla cura dei bambini. È un piccolo contributo che speriamo possa fare la differenza”, queste le parole dei donatori. Barbara Ghinelli, vicepresidente di Giocamico aggiunge “Siamo felici di aver potuto facilitare questa donazione. Il nostro ruolo è proprio quello di creare connessioni tra chi vuole aiutare e chi lavora ogni giorno per il benessere dei pazienti”.

L’in-exsufflator è un alleato prezioso per i fisioterapisti: aiuta i bambini che non riescono a espettorare autonomamente, come nel caso di traumi, patologie neuromuscolari o neonati con difficoltà respiratorie complesse. Può essere utilizzato anche in fase acuta, in reparti come terapia intensiva pediatrica e oncoematologia, ma trova applicazione anche a domicilio, dopo un adeguato percorso di addestramento per genitori e caregiver.

“I fisioterapisti si recano quotidianamente nei reparti pediatrici – dalla terapia intensiva alla neonatologia – per effettuare trattamenti respiratori. Questo dispositivo ci consente anche di insegnare ai genitori come proseguire la terapia a casa, quando la patologia lo richiede”, aggiungono le fisiatre che si occupano in particolare di riabilitazione pediatrica Annamaria Salghetti e Federica Petraglia.

L’iniziativa rafforza la collaborazione tra medicina riabilitativa pediatrica e i reparti dell’Ospedale dei Bambini, offrendo un supporto concreto e continuativo.