Parma Città Pubblica risposta a Dalla Rosa Prati: “Allungare la pista è una follia”

di UG

Perché allungare la pista è una follia?

Ci sentiamo in dovere di rispondere alle dichiarazioni del Presidente di Sogeap Guido Dalla Rosa Prati per evidenziare quali siano le gravi e numerose criticità legate all’allungamento della pista e per dimostrare che è assolutamente una follia portare avanti il progetto.

L’allungamento di 700 metri – “una piccola striscia d’asfalto”, come la definisce Dalla Rosa Prati nell’intervista a Parmadaily -è un enorme consumo di suolo per un momento storico come l’attuale. Qualcosa che non ci possiamo permettere.

La pista, come da masterplan, arriverebbe a ridosso dell’autostrada A1 (che con la realizzazione della quarta corsia sarebbe ancora più vicina al bordo pista) e dell’Alta Velocità, oltre che dell’abitato di Baganzola. Tutte queste strutture ricadrebbero nella fascia di rischio massimo di incidenti aerei.
Ricordiamo anche che dalla parte opposta della pista sono presenti la tangenziale nord, la linea ferroviaria Milano Bologna ed il quartiere Crocetta.

Va segnalato che Via delle Esposizioni, che collega l’uscita dell’autostrada alle fiere, è inserita nel Piano di Soccorso Stradale ed è funzionale sia per la città di Parma che per la stessa autostrada A1 in caso di incidenti o blocco del traffico. La suddetta via con l’allungamento verrebbe a mancare non potendo essere sostituita e non essendo assolutamente collocabile a fine pista per i seri rischi connessi.
Per quel che riguarda lo stanziamento dei 12 milioni, ricordiamo che l’accordo è scaduto il 31/12/2021 e che esso prevedeva la revoca degli stessi se i lavori non fossero stati terminati entro tale data. Cosa che con evidenza non è accaduta.

Il piano di rischio aeroportuale si porta dietro una pesante eredità per Parma e i suoi abitanti visto che connessa ad esso vi è la decurtazione del progetto del Parma Urban District.

Questo taglio al progetto, oltre al blocco del cantiere per i famosi permessi di costruzione illegittimi, consentirà al costruttore di chiedere un risarcimento danni di 118 milioni di euro. Dato fornito in consiglio comunale al momento del voto del piano di rischio.

Altra mancanza uscita dalla conferenza dei servizi è l’assenza della zonizzazione acustica aeroportuale, strumento necessario per ogni città dotata di uno scalo aeroportuale, questione sulla quale Enac ha prodotto una circolare in data 03/07/2007. Si fa presente che la zona circostante l’aeroporto è completamente urbanizzata e che già allo stato attuale potrebbero esserci delle strutture collocate nelle zone di tutela ambientale. E’ certo che con l’allungamento della pista le zone di tutela si allargherebbero e gli edifici interessati aumenterebbero a dismisura.

Basti pensare che sono interessati più o meno gravemente sei plessi scolastici, un paio di centri commerciali e un ospedale.

Infine, “aeroporto di interesse nazionale” non vuol dire nulla e non pregiudica la funzionalità dello scalo.

Non esistono una legge o un bando, che discriminino gli aeroporti nazionali da quelli che non lo sono. È solo una questione di marketing territoriale. Per questo in merito al rischio declassamento ci auguriamo che si smetta di confondere a proprio beneficio due questioni che nulla hanno a che vedere l’una con l’altra.

Se vogliamo puntare sullo scalo passeggeri non ci serve nessun allungamento: l’aeroporto di Firenze è dotato di una pista pari a 1560 metri di lunghezza per 30 metri di larghezza e ha un traffico passeggeri di 2.800.000 circa. Questo dato evidenzia come la pista di Parma, lunga 2124 metri, sia più che sufficiente per il traffico passeggeri e non abbia assolutamente bisogno di un allungamento. Il Verdi non può essere declassato a causa della lunghezza della sua pista.

L’unica ragione per allungare la pista è che il Verdi, come da documenti della Regione e della stessa Sogeap, viene finanziato e inquadrato come uno scalo cargo.

A Bologna si impegnano a chiudere con la logistica e qui noi ci prepariamo ad accogliere a braccia aperte tanto cemento, tanto traffico e tanto tanto inquinamento.

Allungare è una follia e i dati lo evidenziano.

Il futuro passa da altri progetti.

Non scherziamo.

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