Parma, impiegata sleale preleva 90mila euro dal conto aziendale: denunciata

di UG

Avrebbe prelevato quasi 93.000 euro con centinaia di prelievi di denaro contante dagli atm presenti in città e in provincia. Decisive le indagini dei Carabinieri che hanno identificato la presunta responsabile.   

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Nei giorni scorsi, i Carabinieri della Stazione di San Pancrazio Parmense, a conclusione di una articolata attività d’indagine, hanno denunciato alla Procura della Repubblica di Parma una 50enne italiana che, a all’esito degli accertamenti e verifiche svolte, è ritenuta la presunta responsabile di appropriazione indebita e indebito utilizzo di carte di pagamento elettroniche.

Secondo quanto ricostruito, alla fine di ottobre 2024, il titolare di un’azienda di Parma si è accorto della mancanza di migliaia di euro dai bilanci aziendali. Analizzando i rendiconti finanziari della società, l’imprenditore ha accertato la presenza di uscite anomale dal conto corrente aziendale. Un’attenta analisi della lista dei movimenti ha rivelato che tali uscite erano iniziate già nel 2023, attraverso prelievi di denaro contante effettuati con la carta di credito aziendale, e sono proseguite fino all’ottobre del 2024, per un importo complessivo di quasi 93.000 euro.

L’imprenditore allarmato e incredulo di tali evidenze ha immediatamente contattato l’istituto di credito e bloccato la carta, rivolgendosi subito dopo ai militari della Stazione di San Pancrazio dove ha sporto denuncia.

I Carabinieri hanno subito avviato le indagini e grazie alla collaborazione dell’istituto di credito coinvolto, hanno fatto chiarezza sui prelievi, documentando che erano stati effettuati 246 prelievi non autorizzati presso diversi sportelli ATM della città e della provincia.

Le successive attività d’indagine si sono concentrate sull’acquisizione di testimonianze, che hanno permesso di identificare la presunta responsabile in una 50enne italiana residente in provincia. Secondo quanto ricostruito nelle fasi investigative, la donna, che ricopriva una posizione nel settore amministrativo/contabile aziendale, si sarebbe impossessata della carta di credito in diverse occasioni, utilizzandola per prelevare denaro contante da alcuni ATM dislocati nel territorio urbano e della provincia.

Tale mansione le ha permesso di appropriarsi, utilizzare e riporre la carta in ufficio, in tutte le occasioni senza essere notata, rimanendo fino a pochi giorni fa al di sopra di ogni sospetto, fino alla denuncia all’Autorità Giudiziaria.

È obbligo rilevare che l’odierna indagata è allo stato solamente indiziata di delitto, seppur gravemente, e che la sua posizione verrà vagliata dall’Autorità Giudiziaria nel corso dell’intero iter processuale e definita solo a seguito dell’eventuale emissione di una sentenza di condanna passata in giudicato, in ossequio ai principi costituzionali di presunzione di innocenza.

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