
C’era una volta il rinascimentale palazzetto Eucherio San Vitale, nel cuore del Parco Ducale, per tutti il “Giardino Pubblico”. Esso fu, come nelle migliori favole, prestigiosa location di mostre ed eventi fino al 2017. Poi è iniziata la sua agonia: chiuso per problemi strutturali, più volte sfollato da senzatetto e disperati, dal 2019 furono messe a bilancio le spese per la sua ristrutturazione. Ma le opere sono sempre state traslate di anno in anno, fino alla promessa, fatta esattamente un anno fa di finire i lavori entro l’estate 2023. Ma ad oggi più che essere tornato ai suoi fasti antichi, somiglia a una casa sfollata”.
Esordisce così l’ex sindaco di Parma, Pietro Vignali. “Dopo numerose segnalazioni di cittadini scontenti, preoccupati per il degrado e lo spaccio che inquinano la zona, sono andato personalmente a vedere.
E devo constatare” – spiega Vignali – “che il Palazzetto Eucherio San Vitale rappresenta la punta dell’iceberg di ritardi, cantieri mai partiti e piani opere pubbliche che sono come libri dei sogni rimandati di anno in anno. Gli ultimi due ultimi anni ci parlano di 45 milioni di interventi traslati dal 2022 all’anno successivo, poi di 30 milioni di opere rinviati dal 2023 al 2024”.
Restando al Parco Ducale, mi chiedo, stessa sorte tocca alla Fontana del Trianon? Dei lavori promessi, annunciati dal 2021, posticipati fino ad arrivare alla promessa di un anno fa di inizio lavori per la primavera 2023, nemmeno l’ombra. All’altro simbolo della beltà che fu, manca l’acqua, ma abbonda il degrado” – racconta Vignali.
Da un angolo, un tempo da fiaba, che lamenta spaccio e degrado a un altro, negli ultimi anni oggetto di promesse di riqualificazione da parte delle Giunte che si sono succedute, ma che pare in realtà molto fermo: il San Leonardo.
I lavori ampiamente promessi, previsti per l’estate 2023, in Piazzale Salsi, non sono mai iniziati. “Come quelli nel Parco dei Vetrai e nel parco di Via Milano. Altro neo: la sistemazione dell’area verde della scuola Micheli che fine ha fatto? La scuola rischia di diventare una cattedrale in un deserto di degrado, se non vengono adeguate, come promesso, le aree adiacenti” – spiega l’ex sindaco.
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Poco distante, l’area Ex Cral Bormioli. “Più volte è stato indicato il termine delle opere per il 2023. Ma anche qui il cantiere è in lentissimo movimento. Rasenta l’immobilismo, e le opere sono molto indietro”.
Ferma invece non è, perchè non è ancora iniziata, la realizzazione de il “Bosco della Memoria”. Annunciato nel 2022 finanziato da 750mila euro di fondi ministeriali, doveva vedere la luce nel 2023. Un polmone verde tra il Ponte Dattaro e Viale du Tillot in memoria delle vittime del Covid. Vittime che però” – commenta amaramente Vignali – “dovranno aspettare per essere ricordate, perchè ancora non vi è stata traccia di un avvio di piantumazione.
Un altro cantiere in forte ritardo è quello della nuova struttura nel Parco della Musica. I cartelli delle opere, iniziate nel novembre 2022, promettevano un anno scarso di lavorazioni per consegnarlo alla cittadinanza. Che ancora, lo attende. Ma le opere sono appena a metà” – aggiunge l’ex sindaco.
Non parliamo poi della rotatoria Mantova Parigi, il Parco Testoni, il parco Vecchi Mulini, il portico, il centro logistica via del taglio, i box del canile, le opere funzionali all’accessibilità alle fiere, l’area verde del San Paolo, il teatro dei dialetti solo per citarne alcuni i cui lavori dovevano iniziare l’anno scorso ma sono ancora fermi.
Viene da pensare” – chiude Vignali – “che le 36 opere per cui sono stati traslati oltre 30milioni di euro di lavori fotocopia degli anni precedenti rischino di venir rinviate ancora.
A rispondere a Vignali è Sandro Campanini, capogruppo del Partito Democratico in consiglio comunale, che con una nota fa sapere che alcuni cantieri sono in corso e altri al via. E il Comune procede come da programma.
“Il Consigliere Vignali – scrive Campanini nella nota – spesso assente dai lavori consiliari, ripete ormai a intervalli regolari lo stesso mantra dei presunti ritardi, facendo finta di non sapere che invece le opere stanno procedendo secondo programma, grazie al fattivo impegno dell’assessorato e dei vari uffici coinvolti.
In questo anno e mezzo l’amministrazione ha messo in sicurezza il Pnrr – partiti e ormai avviati a pieno regime i lavori alla scuola Micheli, dell’ex XXV Aprile, del Palasport, dell’ex Municipio di San Lazzaro in via Zarotto – e il Piano delle Opere Pubbliche, facendo fronte all’aumento dei prezzi delle materie prime, ai rincari energetici, all’inflazione e, non per ultimo, al passaggio dal vecchio al nuovo codice dei contratti pubblici.
Il Comune ha utilizzato tutti gli spazi finanziari possibili per dare nuovo impulso agli investimenti: è accaduto per la biblioteca di Alice, ora in gara, rifinanziata con ulteriori 200 mila euro, per il Teatro dei Dialetti che ripartirà entro l’estate, rifinanziato per ulteriori 400 mila euro, per la rotatoria di via Mantova, anch’essa rifinanziata per ulteriori 110 mila euro.
Non solo: sempre per stare sulle opere “non Pnrr” il Comune ha rifinanziato l’ex Cral Bormioli dove, al contrario di quanto affermato da Vignali, i lavori procedono con la posa delle travi, oltre alla crociera dell’Ospedale Vecchio.
Cantieri che, nonostante abbiano fonti di finanziamento diverse dal Pnrr, hanno visto l’impegno celere e responsabile di amministrazione e maggioranza, senza inficiare gli equilibri finanziari dell’ente.
Riguardo al Parco Ducale, in dicembre sono iniziati i lavori di valorizzazione della parte nord est e sono conclusi i consolidamenti degli affreschi del palazzetto Eucherio Sanvitale, indispensabili per poter procedere con i lavori strutturali.
Non ci soffermiamo sul grande impegno per l’edilizia scolastica e per la casa, più volte richiamati in questo periodo.
Più che parlare di sogni, Vignali dovrebbe preoccuparsi dei molti incubi che la città ha ereditato dal periodo in cui ha amministrato”
