
E’ stata una lunga corsa al tesseramento quella del partito di Più Europa in vista del congresso nazionale di febbraio per l’elezione del nuovo segretario.
Il termine per iscriversi e quindi avere diritto di voto era fissato per il 31 dicembre.
Il sito del partito aggiornava periodicamente sull’andamento del tesseramento: al 5 dicembre gli iscritti erano 1.875, il 19 dicembre sono saliti a 2.284, il 27 dicembre a 2.789… poi il rush finale, coi botti di fine anno arriva un raddoppio in dieci giorni: 4.545 al 31 dicembre.
Una progressione che avrebbe fatto impallidire anche mostri sacri come Andreotti, Gava e Cirino Pomicino!

LEGGI ANCHE: Comandante Maddalena (di Andrea Marsiletti)
Le nuove adesioni di chi vuole sostenere la candidatura a segretario nazionale di Federico Pizzarotti le considererei scontate, nelle cose, perchè è ovvio che la gran parte dei sostenitori di Pizzarotti (come del resto lo stesso l’ex sindaco di Parma) non fosse iscritta a Più Europa e quindi abbia deciso di aderire per consentite la sua elezione… ma si fa davvero fatica a comprendere tutta questa mobilitazione popolare per la vecchia classe dirigente di un partito che da anni subisce sconfitte a ripetizione e alle ultime politiche è rimasto sotto la soglia del 3% e quindi fuori dal Parlamento al proporzionale.
Un proliferare di adesioni che, abbinato al voto telematico per eleggere i delegati, deve far riflettere, e dovrebbe far riflettere anche chi dentro il Pd in questi giorni sta proponendo le primarie online.
Più Europa è un partito a encefalogramma quasi piatto, ma nella politica di oggi ci si contende anche i vestiti, gli orologi e i denti d’oro dei soldati ammazzati sul campo di battaglia.
Per curriculum politico, popolarità e immagine televisiva, Pizzarotti è l’ultima occasione perchè questo partito possa sperare di invertire la china.
L’alternativa è un partito dove non ci si scannerà più per spartirsi gli orologi ma la carne del cadavere.
Andrea Marsiletti
