
L’entrata in vigore delle aree verde e blu, introdotte dal recente PUMS, arrecherà disagi e restrizioni per tanti parmigiani senza effettivi benefici ambientali.
La mobilità dovrebbe essere considerata una questione sociale oltre che ambientale e non si possono ignorare le difficoltà che incontreranno tante famiglie oggi in difficoltà economica e senza la possibilità di sostituire la propria vecchia auto.
Sembra che essere “green” oggi sia un lusso che solo pochi “citizen chic” possono permettersi. Non si può poi trascurare l’evidenza che le emissioni delle automobili sono responsabili solo in minima parte del PM10 presente nell’aria e il fatto che quelle delle polveri più sottili dipendano dalla categoria dei veicoli oltre che dall’alimentazione: una utilitaria a benzina emette infatti meno anidride carbonica di una ibrida di alta gamma eppure gli incentivi alla sostituzione riguardano solamente l’acquisto dei più costosi modelli elettrici, andando spesso a beneficio delle classi più elevate.
Alle ulteriori restrizioni dell’uso dell’auto privata non sono poi corrisposti adeguati investimenti su infrastrutture viarie, parcheggi, navette gratuite dagli scambiatori, trasporto pubblico (oggi poco utilizzato e poco efficiente), provvedimenti per scaglionare l’accesso alle scuole; troppe piste ciclabili sono poi illogiche, insicure e creano restringimenti di carreggiata che provocano una dannosa congestione del traffico. Il centro storico, già trascurato, desertificato e isolato, rischia di pagare un prezzo ancora più salato senza che siano garantite iniziative atte a favorire maggiore accessibilità e attrattività.
Ci chiediamo infine se anche a Parma non sia il caso di pensare ad uno studio di fattibilità per dotarsi in futuro di una tramvia di superficie, così come ha fatto da poco la vicina Reggio Emilia e come hanno da tempo avviato città come Bergamo, Brescia, Padova e Cagliari.
Priamo Bocchi
resp.le p.le Enti Locali Fratelli d’Italia Parma