Sanità, prorogati fino al 30 giugno 2026 i contratti dei medici dei Cau

Via libera della Giunta regionale: garantita la continuità dei Centri di assistenza urgenza in attesa del nuovo accordo integrativo con i medici di medicina generale

di Tatiana Cogo

Continuità del servizio e tutela dei cittadini: con questi obiettivi la Giunta regionale dell’Emilia-Romagna ha approvato la proroga dei contratti dei medici impiegati nei Cau – Centri di assistenza urgenza, in scadenza il 31 dicembre 2025. I rapporti di lavoro saranno estesi fino al 30 giugno 2026, o comunque fino all’entrata in vigore del nuovo accordo integrativo regionale con i medici di medicina generale.

Il provvedimento consente di mantenere operativo un servizio ormai centrale nella rete sanitaria regionale: dal 2024, infatti, oltre 1,2 milioni di cittadini si sono rivolti ai Cau per ricevere cure e assistenza in situazioni di urgenza non ospedaliera.

La decisione arriva mentre è alle battute finali l confronto con le organizzazioni sindacali maggiormente rappresentative della Medicina generale, finalizzato alla firma dell ‘accordo integrativo regionale che darà piena attuazione a quanto previsto dall’Accordo nazionale. In questa fase transitoria restano validi i contenuti del verbale d’intesa sottoscritto nel giugno 2023 tra l’assessorato alle Politiche per la salute e i sindacati di categoria.

«È una scelta necessaria per non interrompere un servizio che funziona ed è diventato un punto di riferimento per i territori», sottolinea l’assessore regionale alle Politiche per la salute, Massimo Fabi. «Continuiamo a lavorare e a dialogare con le organizzazioni sindacali per arrivare rapidamente a un accordo integrativo che, come ha ricordato il presidente Michele de Pascale, si candida a essere il più innovativo del paese e a migliorare profondamente le cure territoriali in Emilia-Romagna».

Nei mesi scorsi era già stata disposta una prima proroga dei contratti, inizialmente in scadenza il 31 marzo e successivamente estesi fino al 31 dicembre 2025. Con il nuovo provvedimento, la Regione intende assicurare stabilità al sistema e continuità assistenziale ai cittadini, in attesa della riforma complessiva dell’organizzazione delle cure territoriali.


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