Servizi agli anziani, Vignali: “Punteremo su domiciliarità, tecnologie digitali e potenziamento della Rete”

SMA MODENA

“Integrazione socio-sanitaria, digitalizzazione e un nuovo mix di domiciliarità e residenzialità sono le tre direttrici lungo le quali devono evolversi i servizi degli anziani per rispondere con efficacia alle esigenze della terza età, duramente colpita dalla pandemia.

Da troppo tempo ormai a Parma la gestione dei servizi si limita all’ordinaria amministrazione, senza una visione d’insieme e una reale capacità di innovazione, di governo del cambiamento e di risposta ai bisogni. È invece necessaria una coraggiosa riprogettazione”, dice Pietro Vignali, candidato sindaco civico a margine di un incontro al circolo “I Molen Bass”.

“L’assistenza domiciliare – spiega – è il cardine del sistema dei servizi agli anziani: deve essere ripensata dopo la crisi Covid: da sindaco avvierò un programma di digitalizzazione con l’utilizzo di tecnologie per garantire il monitoraggio costante dei parametri biomedici e di salute, la possibilità di effettuare videochiamate verso i servizi, l’assistenza psicologica, la gestione dell’emergenza, la messa in sicurezza dell’ambiente domestico, la richiesta di prestazioni e servizi: come spesa e consegna pasti. Penso, come diceva anche Mario Tommasini, che l’anziano abbia tutto il diritto di continuare a vivere, se le sue condizioni lo consentono, nella sua casa e nel suo quartiere, dove ha ricordi e relazioni”.

“Durante la pandemia – conclude Vignali – il sistema delle RSA è diventato il capro espiatorio di limiti dovuti soprattutto a decisioni politiche sbagliate. Una volta messe in sicurezza, le RSA si sono dimostrate luoghi di cura sicuri e preziosi. Dieci anni fa, quando lanciammo il progetto di welfare di comunità in via Budellungo, si valutava un fabbisogno di 150 nuovi posti. Nel frattempo quel fabbisogno è ulteriormente cresciuto, ma le giunte Pizzarotti non hanno aumentato l’offerta di un solo posto. Si tratta di un errore gravissimo: è urgente anzitutto aumentare i posti accreditati, incoraggiare l’investimento dei soggetti non profit per creare nuovi posti con tariffe calmierate, anche valorizzando asset abbandonati come il complesso Romanini Stuard nel cuore dell’Oltretorrente. Infine, vanno promosse le esperienze di co-housing e di abitazione solidale e migliorata l’integrazione tra servizi sociali e sanitari, un confine sempre più labile che necessità di nuove e profonde sinergie tra Comune e Ausl”.