Innovazione, sostenibilità e competitività del sistema logistico nazionale. Sono stati questi i temi al centro del convegno “Nodi intermodali, logistica e mobilità – Innovazione e sostenibilità per la competitività del Sistema Italia”, ospitato il 24 settembre alla Camera dei Deputati.
Tra gli interventi più significativi quello di Gianpaolo Serpagli, vicepresidente dell’Unione Interporti Riuniti (Uir) e presidente di Cepim, che ha sottolineato il ruolo strategico degli interporti italiani. «Gli interporti – ha detto – sono un asset nazionale che contribuisce a ridurre ogni anno circa 1,5 milioni di tonnellate di emissioni di gas serra, grazie alla promozione dell’intermodalità e agli investimenti in digitalizzazione e sostenibilità».
Uir riunisce 27 interporti primari, che dispongono complessivamente di oltre 5 milioni di metri quadrati di magazzini, movimentano circa 65 milioni di tonnellate di merci e gestiscono 50.000 treni cargo ogni anno. Numeri che posizionano l’Italia ai vertici europei: sette interporti italiani, tutti membri UIR, figurano infatti tra i primi venti del continente, con Parma tra le “Top Location”.
Serpagli ha rimarcato come, per legge, gli interporti siano “complessi organici di strutture e servizi integrati”, dunque intermodali e sostenibili per definizione, in grado di concentrare i flussi sul trasporto ferroviario e di decongestionare porti e nodi urbani.
Accanto a lui sono intervenuti i vertici tecnici di Rfi (Giulia Costagli e Mario Antonio Scino), il direttore di Italferr Vincenzo Macello, e i deputati Paolo Uggè, presidente di Fai e Marcello Di Caterina, segretario generale di Alis.
In chiusura, il vicepresidente Uir ha posto l’accento sull’urgenza di aggiornare un impianto normativo vecchio di 35 anni e di garantire continuità ai finanziamenti post-Pnrr. Una richiesta subito raccolta dal presidente della Commissione Trasporti della Camera, Salvatore Deidda, che ha annunciato tempi rapidi per l’approvazione della riforma: «Entro metà ottobre – ha assicurato – il Senato darà il via libera definitivo».


