Via Francigena verso l’Unesco: l’Emilia-Romagna fa il punto con i Comuni

La proposta di candidatura partì da Fidenza nel 2015 coinvolgendo oltre 50 amministrazioni locali

di Tatiana Cogo

Prosegue il cammino della Via Francigena verso il riconoscimento Unesco. L’assessora regionale al Turismo, Roberta Frisoni, ha incontrato nei giorni scorsi i sindaci dei Comuni attraversati dal tratto emiliano, per fare il punto sulle attività che hanno portato all’invio del Preliminary Assessment a Parigi, primo passo tecnico della candidatura.

Un percorso che coinvolge direttamente Fidenza, dove nel 2015 era partita l’iniziativa emiliana, con oltre 50 amministrazioni locali. L’invio del Preliminary Assessment lo scorso luglio ha aperto la fase di valutazione tecnica da parte dell’Icomos, organismo consultivo dell’Unesco, il cui esito è atteso per ottobre 2026. Solo dopo l’ok iniziale si potrà proseguire con i successivi step della candidatura.

“È fondamentale che i territori siano informati e coinvolti – sottolinea Frisoni –. La Via Francigena è una risorsa condivisa che unisce le comunità e racconta la storia dell’Emilia-Romagna. Per questo abbiamo voluto un confronto diretto con i sindaci, rafforzando la collaborazione istituzionale e definendo strategie comuni di promozione”.

Oltre al tratto principale della Francigena, la Regione conta su 22 cammini riconosciuti, tra percorsi appenninici e antichi itinerari culturali, promossi come turismo sostenibile e identitario. L’obiettivo è consolidare l’offerta turistica attraverso accoglienza qualificata e servizi adeguati, valorizzando i territori e rafforzando l’ingresso dell’Emilia-Romagna nell’Associazione Europea delle Vie Francigene.

Secondo l’assessora, il progetto non rappresenta solo una candidatura culturale, ma anche uno strumento di sviluppo economico e sociale, capace di attrarre visitatori e sostenere le comunità locali, in particolare lungo i territori montani e rurali.

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