Andrea Massari (Pd): “Cara ministra Bernini, in Italia il termine ‘comunista’ non è un insulto, è militanza per l’equità sociale”

di Andrea Marsiletti

“Quando la ministra Bernini ha usato la frase “siete dei poveri comunisti” per zittire due ragazzi, la sua intenzione era chiara: delegittimare e offendere. Ma questo episodio va oltre la lite politica; rivela una preoccupante ignoranza, o peggio, un deliberato disprezzo, per la storia della Repubblica italiana.

Nel nostro Paese, il termine “comunista” non è un insulto.”

Lo scrive il consigliere regionale del Pd Andrea Massari sulla sua pagina Facebook.

“Basta guardare indietro. I militanti del Partito Comunista Italiano furono i più strenui oppositori del fascismo, pagando il più alto tributo in vite umane per la nostra libertà. È un fatto storico inoppugnabile: senza la loro lotta, non avremmo l’Italia democratica che conosciamo.

Dopo la Liberazione, personalità come Togliatti agirono con un realismo politico cruciale, evitando una guerra civile e contribuendo alla nascita della nostra Costituzione, quella su cui ha giurato la Bernini.

Il PCI si è sempre battuto per la difesa delle classi più deboli e per la tenuta della democrazia contro ogni minaccia, interna (come il governo Tambroni) o esterna (come il terrorismo). Non c’è nulla di cui vergognarsi in questa eredità di lotta e impegno civile. Semmai, “comunista” evoca una tradizione di militanza per l’equità sociale.

La ministra Bernini, anziché liquidare i giovani con cliché stanchi, dovrebbe studiare meglio la storia. Scoprirebbe che, in Italia, insultare un “comunista” significa insultare la memoria antifascista su cui poggia la nostra Nazione.”


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