Bilancio di previsione: oltre 240 milioni di euro per servizi, welfare e investimenti strategici

di Andrea Marsiletti

Il Comune di Parma presenta il Bilancio di previsione 2026–2028, confermando una gestione finanziaria solida e una programmazione orientata alla tutela dei servizi essenziali, allo sviluppo della città e alla coesione sociale.

Per l’anno 2026 il bilancio corrente raggiunge un valore complessivo di circa 241 milioni di euro, una dimensione che consente all’Amministrazione di garantire continuità e qualità nell’erogazione dei servizi pubblici, mantenendo al contempo equilibrio e sostenibilità dei conti.

“La caratteristica di questo bilancio è la concretezza, con un numero importante di interventi che, nel corso del 2026 e poi negli anni successivi, continueranno a caratterizzare tutti i quartieri di Parma. È un bilancio solido, ispirato al principio di tenere in ordine i conti del Comune, e questa è una volontà politica precisa, che non c’è sempre stata purtroppo nella nostra città. È grazie a questa solidità che possiamo continuare a garantire gli standard che abbiamo sui servizi” commenta il Sindaco Michele Guerra. “Abbiamo deciso infatti non solo di non tagliare nessun servizio del nostro Comune, ma di implementarne per milioni di euro alcuni, soprattutto nell’ambito educativo per andare incontro alle bambine e bambini e alle loro famiglie. Quindi concretezza, solidità e anche coraggio di andare dove c’è bisogno, anche quando quel bisogno magari non è ciò che tiene l’agenda del dibattito politico in città. Questo è un tratto importante, che rivendichiamo con grande soddisfazione.”

“Questo è un bilancio che dà stabilità in tempi instabili e d’incertezza. Il Comune Parma vuole continuare ad essere un punto di riferimento per i cittadini e le cittadine, in particolare una città di servizi, una città delle persone” ha aggiunto l’Assessore al Bilancio, Marco Bosi. “L’abbiamo fatto facendo crescere quelli che sono i servizi in funzione delle persone più deboli, più bisognose, che hanno magari delle difficoltà; pensiamo ad esempio a come è cresciuto e come crescerà nel prossimo triennio, l’impegno di spesa sul servizio di integrazione scolastica per disabili. Sono poi tanti i servizi che crescono in questo bilancio, che ha l’obiettivo di garantire equità e quindi lo facciamo, anche attraverso la lotta all’evasione, senza aumentare le aliquote fiscali. Crescono i bisogni e l’amministrazione cerca di rispondere in maniera concreta ai bisogni della cittadinanza.”

Le entrate

Le entrate correnti previste per il 2026 ammontano complessivamente a 241 milioni di euro. La quota principale è costituita dalle entrate tributarie, pari a 128 milioni di euro, affiancate da 58 milioni di euro di trasferimenti da Stato, Regione e altri enti pubblici. Le entrate extratributarie raggiungono i 55 milioni di euro e derivano prevalentemente dall’erogazione dei servizi comunali, dalle sanzioni amministrative, dalla gestione del patrimonio dell’ente e da altre entrate minori, inclusi i redditi da capitale.

Nel complesso, la struttura delle entrate garantisce al Comune un buon equilibrio tra fiscalità locale, risorse trasferite e capacità di autofinanziamento.

Le priorità di spesa

La spesa corrente prevista per il 2026 ammonta a 239,8 milioni di euro ed è fortemente orientata al sostegno delle politiche sociali e dei servizi alla persona. La voce più rilevante riguarda i diritti sociali, le politiche sociali e la famiglia, a cui sono destinati 77,6 milioni di euro, a conferma della centralità del welfare nelle scelte dell’Amministrazione.

All’istruzione e al diritto allo studio sono assegnati 35,8 milioni di euro, mentre ai servizi istituzionali, generali e di gestione sono destinati 44,8 milioni di euro, risorse indispensabili per assicurare il funzionamento dell’ente. La sicurezza urbana assorbe 10,6 milioni di euro, la viabilità e le infrastrutture stradali circa 18 milioni di euro, mentre allo sviluppo sostenibile, alla tutela del territorio e dell’ambiente sono destinati 8,3 milioni di euro.

Cultura e turismo beneficiano di 10,3 milioni di euro, mentre alle politiche giovanili, allo sport e al tempo libero sono assegnati 7,8 milioni di euro. Completano il quadro gli stanziamenti per fondi e accantonamenti obbligatori, pari a 14,8 milioni di euro, finalizzati a garantire la stabilità finanziaria e la gestione prudente delle risorse pubbliche.

Gli investimenti per la città

Accanto alla spesa corrente, il Bilancio di previsione 2026 prevede un rilevante pacchetto di investimenti, destinato alla riqualificazione urbana, alla sicurezza e alla valorizzazione del patrimonio pubblico. In particolare, 6,7 milioni di euro sono stanziati per la manutenzione straordinaria e l’adeguamento antisismico degli edifici scolastici, mentre 5,5 milioni di euro sono destinati alla rigenerazione dell’area dell’ex scalo merci.

All’edilizia residenziale pubblica sono assegnati 5,8 milioni di euro, mentre la manutenzione straordinaria di strade, marciapiedi, ponti e infrastrutture viarie rappresenta l’investimento più consistente, con 23,2 milioni di euro. Ulteriori risorse sono dedicate agli interventi su edifici di interesse storico (2,9 milioni di euro), alla manutenzione straordinaria degli edifici pubblici (14,6 milioni di euro), all’adeguamento normativo degli impianti sportivi (6,8 milioni di euro) e alle residenze per anziani (4,6 milioni di euro).

Nel complesso, il piano degli investimenti conferma una visione di sviluppo orientata alla sicurezza, alla sostenibilità e alla qualità della vita, rafforzando il ruolo del Comune come motore di crescita e coesione per l’intera comunità.

Info sulla terminologia

Nel bilancio di un ente locale, la spesa corrente indica l’insieme delle risorse destinate a finanziare il funzionamento ordinario dell’amministrazione e l’erogazione quotidiana dei servizi ai cittadini.

Rientrano nella spesa corrente, ad esempio, i costi per il personale, la gestione e la manutenzione ordinaria degli edifici e delle infrastrutture, i servizi educativi e sociali, la sicurezza urbana, il trasporto pubblico locale, la cultura, i trasferimenti e i contributi a famiglie, enti e associazioni. Comprende inoltre gli accantonamenti obbligatori, come i fondi di riserva e quelli a copertura dei crediti di dubbia esigibilità.

Gli accantonamenti obbligatori sono somme che il Comune è tenuto a mettere da parte per tutelare l’equilibrio finanziario e garantire una gestione prudente delle risorse pubbliche. Non si tratta di spese destinate a servizi immediati, ma di strumenti di salvaguardia previsti dalla normativa contabile. Il fondo di riserva è un accantonamento destinato a far fronte a spese impreviste o a maggiori esigenze che possono emergere nel corso dell’esercizio finanziario. La sua funzione è consentire all’ente di reagire tempestivamente a eventi non programmabili senza compromettere l’equilibrio del bilancio o ricorrere a manovre correttive urgenti.

Il fondo crediti di dubbia esigibilità serve invece a coprire il rischio che una parte delle entrate accertate – come tributi, sanzioni o tariffe – non venga effettivamente incassata. Accantonando preventivamente una quota di risorse, il Comune evita di finanziare spese certe con entrate che potrebbero rivelarsi solo teoriche, preservando così la solidità dei conti. Questa azione è necessaria perché rafforza l’affidabilità del bilancio, aumenta la trasparenza e garantisce che i servizi pubblici siano finanziati da risorse effettivamente disponibili. In sostanza, gli accantonamenti obbligatori rappresentano una forma di prudenza finanziaria che protegge l’ente e i cittadini da squilibri futuri e da rischi di natura economico-contabile.

La spesa corrente si distingue dalla spesa per investimenti, che finanzia opere e interventi strutturali con effetti nel medio-lungo periodo. In sintesi, mentre la spesa per investimenti serve a costruire e migliorare la città, la spesa corrente serve a farla funzionare ogni giorno, garantendo continuità e qualità dei servizi pubblici.


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