
26/11/2009
Allegra è una diciassettenne timida e introversa, trascurata dai genitori e emarginata dai compagni di scuola. Suo padre, un uomo d’affari sempre in partenza, ha una liaison con Luisa, una collega di trentacinque anni, che lo ama profondamente e sogna un giorno di legittimare il suo amore.
Un terribile incidente aereo schianta il cuore e i genitori di Allegra, che cercherà rifugio nella casa fuori Roma dei nonni. Rimasta sola coi loro oggetti personali, Allegra scopre l’amore clandestino del padre e decide di fare visita alla sua amante.
Scattata tra le due donne empatia e simpatia, Allegra si trasferirà a casa di Luisa, avviando una relazione amicale profonda che conoscerà inquietudini e serenità.
Dopo aver girato il sequel di Tre metri sopra il cielo (Ho voglia di te), film per adolescenti che navigava a vista sull’adolescenza, ridotta a una lunga sequenza di clichè e interpretata da attori (Laura Chiatti e Riccardo Scamarcio) troppo “maturi” e troppo belli per raccontare i rispettivi dolori e le reciproche attese, Luis Prieto archivia, almeno per il momento, il Moccia pensiero, puntando su un target allargato.
Se i dolori della giovane “amica” Chiara Martegiani colpiranno il cuore dei teenagers, la più matura Claudia Gerini alza età e tiro e si rivolge a spettatori più consumati alla vita. Trasposizione del romanzo omonimo di Maria Daniela Raineri, Meno male che ci sei scontra e confronta due generazioni, assediate da uomini squallidi, sposatissimi e mai all’altezza del loro amore.
La freschezza di Chiara e la morbidezza di Luisa hanno come risvolto una realtà molto meno romantica. La bellezza femminile nella commedia agrodolce dell’iberico Prieto ancora una volta paga il pegno nella continua attesa di un innamorato che non arriva mai, nel disagio di identità non ancora definite, nella paura di essere rifiutate.
Nonostante tutto sembri piuttosto scontato e convenzionale, Prieto trascina lo spettatore dentro un’amicizia e un gineceo che esibisce un quotidiano bisogno di amore.
A uscirne male sono gli uomini (quelli giovani e quelli adulti) che, lontani dall’essere i più desiderabili dei principi azzurri, rapidamente volgono alla macchietta e allo stereotipo del maschio italiano visto dalle donne: mammone, vigliacco e aggressivo.
La parte del leone spetta allora alle protagoniste, appoggiate e agevolate dalla presenza radiosa di Teresa Mannino e da quella scettica Clotilde Sabatino.
Un po’ fate, un po’ streghe, solidarizzano con la sventurata di turno, aiutandola a svelare, dietro ai peli superflui, tutto quello che contribuiva alla menzogna e alla prigionia del ruolo. Meno male che ci sei si risolve così nella possibilità di una nuova famiglia (allargata e non omologata) e di una liberazione definitiva, annunciata dall’immancabile voce fuori campo che descrive al più coriaceo degli spettatori quello che è rimasto dopo quanto accaduto.
(Si ringrazia Mymovies.it per la collaborazione)
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