armaIn seguito al comunicato di protesta contro l’abbattimento di 7 platani sani e di notevoli dimensioni, diffuso lunedì scorso dai Verdi con le firme di diverse Associazioni, attivisti e cittadini hanno manifestato il loro dissenso ritrovandosi presso il cantiere della nuova palestra nella mattinata del 15 giugno.
Una rappresentanza di attivisti tra cui rappresentanti di Europa Verde ha ottenuto un incontro con il Presidente della Provincia Diego Rossi che ha temporaneamente fermato gli interventi sugli alberi e concesso alle realtà presenti un secondo incontro nel pomeriggio per un confronto con i responsabili del progetto.
Durante l’incontro tecnico pomeridiano, la Responsabile che ha firmato, ma non redatto, il progetto, ha giustificato la decisione di abbattere le alberature esistenti citando come vincolo di costruzione una legge che prevederebbe una distanza (fascia di rispetto) di almeno 30 metri tra la ferrovia e i nuovi edifici.
“Pur ringraziando il Presidente Rossi per averci accolti personalmente ed essersi dimostrato disponibile al dialogo, dobbiamo ribadire forte insoddisfazione e preoccupazione nel riscontrare che quella di abbattere le alberature non appare una scelta condizionata dalle normative bensì una decisione volontaria e condivisa anche dai dirigenti degli istituti. La legge a cui la Responsabile fa riferimento (753/1980) prevede che la distanza sia misurata dalla rotaia più vicina, e non dalla base della massicciata come sostenuto in sede di confronto. Infatti, secondo la normativa e la sua applicazione, la porzione delle traversine esterna alla rotaia e il relativo margine della massicciata fanno già parte della fascia di rispetto. Apparentemente, rispettando tale distanza ci sarebbe stato spazio a sufficienza per mantenere gli alberi e costruire la nuova palestra.” conclude la Coportavoce di Europa Verde Ximena Malaga Palacio.
Europa Verde e i tanti cittadini preoccupati dagli interventi non dubitano della necessità di nuovi spazi didattici per le scuole di Parma. Ma è evidente da questa situazione paradossale che è mancata una pianificazione o, se c’è stata, chi ha pianificato non è sembra essere al corrente della gravità dell’emergenza ecologica e climatica in atto, e della necessità di fermare effettivamente il consumo di suolo. La Provincia ha dichiarato di aver verificato a questo proposito la disponibilità immobili in affitto con caratteristiche adatte. La carenza di aule non è però un problema nato quest’anno. Sono decenni che il polo scolastico di via Toscana è in espansione, un periodo durante il quale gli occhi degli amministratori si sarebbero potuti spingere ad esempio al di là dalla strada e accorgersi di quel capannone abbandonato, venduto solo lo scorso anno.
Infine Europa Verde precisa (nuovamente) che gli interventi di piantumazione di nuovi giovani alberi non sono da ritenersi valide compensazioni rispetto all’abbattimento di alberature sane esistenti. Operazioni “a credito” con nuove alberature sono accettabili solo nei casi in cui l’abbattimento sia necessario per malattia o ragioni di pubblica sicurezza. Gli alberi forniti dalla Regione nell’ambito del programma “un albero per cittadino” dovrebbero inoltre essere un’aggiunta all’esistente, non utilizzati a bilancio.
Il blocco degli abbattimenti e la revisione di pochi metri della distanza del plesso dalla ferrovia sarebbero stati per l’intera cittadinanza e per le associazioni un segnale di mediazione e ascolto, a partire dal quale costruire insieme un processo di dialogo in vista delle future progettualità.
Con la decisione comunicata dalla Provincia in queste ore di proseguire comunque gli interventi risulta difficile intravedere gli obiettivi comuni sui quali si dovrebbe fondare il futuro confronto preventivo con le associazioni ambientaliste che il Presidente Rossi assicurava ieri in una nota stampa della Provincia.
Europa Verde Parma

