Arriva l’esercito a Parma (di MarcoMaria Freddi)

di UG

Caro Assessore De Vanna,

caro compagno Francesco.

Grazie per la tua e-mail.

Sono convinto che i Comuni possano essere amministrati anche senza la politica e i politici. Gli uffici e le regole amministrative consentono a qualsiasi Comune di prescindere dalla politica e dai politici.

Tuttavia, poiché è la politica che “conduce” le amministrazioni, e nonostante la riforma dell’elezione diretta del Sindaco abbia cambiato il senso della partecipazione politica, l’orientamento ideologico, l’essere di destra o di sinistra, deve delineare linee guida molto chiare.

Caro compagno Francesco, riconosco il tuo impegno nella realizzazione di interventi di prevenzione e controllo, ma in questo luogo stiamo discutendo di qualcos’altro. Non ci stiamo concentrando su iniziative educative giovanili, ma sull’arrivo dell’esercito a Parma, voluto dall’amministrazione per contrastare il cosiddetto “degrado urbano”, inteso come “degrado umano” delle persone che vivono in zone come il Ponte Nord, la Stazione, lo Scalo Merci, e altre.

Come ho scritto, dietro l’invio dell’esercito si cela un’idea di città divisa tra cittadini “normali” e cittadini “pericolosi”, una visione di destra in cui la sicurezza è garantita dalla forza, non dalla giustizia sociale.

Elettoralmente posso comprendere che un Paese che vedrà per anni i retrivi conservatori al potere e una provincia come Parma che vede la sola città capoluogo resistere alle estreme destre, la scelta di abbracciare una politica securitaria possa sembrare l’unica strada per garantire la rielezione. Dal punto di vista politico, però, ritengo che ciò rappresenti un fallimento della visione di un mondo, della società aperta e dei suoi valori.

La sinistra ha già dato, la sinistra riformista, socialista e liberale ha già dato. Troppo e troppo male per anni.

Il governo di Gentiloni e Minniti ha stretto accordi criminali con la Libia con la costruzione di lager e bande armate chiamate Guardia Costiera Libica e non ha abrogato la Bossi-Fini. L’Europa, a guida popolare-socialista, si è legata al dittatore turco per trattenere i poveri al suo confine in campi dove non una sola voce si è alzata.

Non voglio che la nostra comune visione del mondo e dei valori condivisi dopo la fine della Seconda Guerra mondiale possa confondersi con le politiche di questo Governo di estrema destra che vanno tra l’abbandono dei migranti di Cutro, il disincentivo degli aiuti in mare, gli accordi con la Tunisia e le prossime deportazioni albanesi; tutto ciò non può lasciarci indifferenti o inseguirne il pensiero che sottende a queste scelte.

Questo inseguire le destre da parte dei dirigenti nazionali e regionali ha reso le scelte della sinistra così simili ai conservatori di destra, al punto che persino i compagni della CGIL più dura e pura hanno votato per i post-fascisti di FDI.

 

† I Vangeli apocrifi raccontano un Ponzio Pilato innocente, martire, santo. Apostolo della resurrezione come Maria Maddalena (di Andrea Marsiletti)

 

Non solo migranti, ma anche molti italiani autoctoni, bianchi e cristiani, senza tetto e residenza, poveri con problemi psichiatrici e di dipendenza che vivono per strada. Sono segnalati e multati dai vigili urbani con seguito di titoloni giornalistici, a cui viene emesso un Daspo dopo l’altro, e la fine è sempre la stessa: galera e psicofarmaci.

Per queste persone, senza residenza e senza speranza di ritorno alla vita dignitosa, l’accesso ai servizi sociosanitari territoriali è impossibile. Anche quando residenti, quasi sempre non hanno la forza di accedervi autonomamente. Rimane solo la mensa e i dormitori, ma queste soluzioni, pur importanti, non risolvono il problema del vivere per strada.

Gli eserciti degli educatori non raggiungono i poveri, e il terzo settore dell’accoglienza dei migranti lascia deserti i bandi prefettizi ma organizza manifestazioni ideologiche e retoriche sotto la Prefettura, chiedendo al Prefetto di fare cose che non rientrano nelle sue competenze o strapparsi le vesti di fronte al caso di Martorano che è diventato un caso per mancanza di volontà di accoglienza alle regole che ci sono.

Questa è la mia riflessione, caro compagno Francesco, espressa ad alta voce; spero possa essere di aiuto all’amministrazione riformista e di sinistra che ho votato e sostenuto. La mia riflessione invita l’amministrazione a fare un passo indietro circa l’arrivo dei militari in città e a fare un passo in avanti per immaginare soluzioni diverse.

Soluzioni libere dai legami elettorali e dalle posizioni di potere con la Chiesa e il terzo settore; con pragmatismo e distacco, provi ad immaginare (evitando i “tavoli” che sono preludio al fallimento di qualsiasi progetto) cosa aggiungere a ciò che già esiste per dare una percezione di sicurezza ai cittadini che meritano risposte e provare a salvare dalla strada chi non può essere considerato un carico residuale della società, non da noi.

Sono certo che questa amministrazione possa affrontare la questione della sicurezza con capacità e fantasia per governare le complessità senza tradire i valori che sottendono la nostra cultura politica, un compito che solo il riformismo democratico, socialista e liberale può e deve assumersi.

Caro compagno Francesco, ti auguro buon lavoro.

MarcoMaria Freddi

 

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