“Ennesima cura palliativa per le Terme”

SMA MODENA

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11/08/2010
h.11.50

L’ultima classificazione a tappeto, ad uso residenziale, dei terreni delle Terme da parte del Comune, giustificato, di nuovo, dallo stato pre agonico dell’azienda Termale, deve smuovere gli animi dei cittadini.
Sull’altare dell’ ennesima cura palliativa per i conti di Terme, operata tramite la solita iper valorizzazioni dei suoi terreni – alla faccia del divieto degli aiuti di “stato” all’impresa – è passato addirittura il permesso di demolizione per la Casa del Bambino e Villa Termale in cambio dei classici 30, inutili e dannosi, appartamenti.
Così non si salverà Terme, ma in compenso si sacrificherà, con la Casa del Bambino, l’ultimo presidio termale da parte di chi, in fondo, non ha idea di cosa sia una azienda termale e di come vada gestita.
Manca una strategia vera di rilancio, rilancio che il Sindaco non sa nemmeno dove stia di casa. Rifugiarsi, come fa, dietro al futuro processo di privatizzazione, non regge. Come ha governato Terme nel recente passato lo abbiamo visto dai risultati ottenuti. Come può pensare di essere credibile per un futuro piano di ripresa dopo che è stato il principale attore dell’affossamento dell’azienda?
Come può Tedeschi permettere che, col processo di privatizzazione, la città perda la potestà sulla miniera e quindi sulle acque, formidabile bene pubblico per eccellenza? Vada Tedeschi a fare un giro a Montecatini per capire quali devastanti effetti possano avere percorsi di privatizzazione contorti come quello che aleggia su Salso e Tabiano.
Le ultime classificazioni residenziali delle frattaglie dei terreni di Terme, come l’aberrante permesso di demolizione per la Casa del Bambino, allungano solo l’agonia e deturpano per sempre il nostro territorio.
Eppure l’azienda avrebbe grandi margini di aumento dei ricavi, unico percorso vero di salvezza. Le cure Termali, infatti, se oculatamente gestite, sono remunerative. Le Terme di Tabiano, con il loro favorevolissimo rapporto tra operatori e cure erogate, sono potenzialmente un pozzo di denaro. Gli alberghi termali, adeguatamente gestiti, sono una miniera d’oro. Stesso discorso per Villa Igea. Le stesse piscine del Berzieri, per quanto assurde, devono rimanere aperte, e non chiuse, come ora, per 2 giorni la settimana, e bisogna tentare, visto che ormai ci sono, di farle rendere.
E invece, dal Sindaco e dagli amministratori, sentiamo solo parlare di chiusure, svendite, cessioni, cassa integrazioni. Un programma pauperista tipico dei liquidatori che, fatto il lavoro, salutano la compagnia e se ne vanno. I cittadini però rimangono. E, avanti di questo passo, rimarranno con in mano un pugno di mosche immersi in un mare di guai. 

                                                                                             Lupo Barral
                                              consigliere comunale di Salsomaggiore Terme