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28/03/2011
Mercoledì 30 marzo, alle ore 21.00, presso il Circolo MateriaOff (borgo S. Silvestro 40- Parma), si terrà l’ultimo incontro di Fuochi in città, la rassegna sul lungo Sessantotto parmense ideata da Centro studi movimenti e Circolo Materia Off.
Dopo le serate sul panorama teatrale, sulle vicende del manicomio di Colorno e sulle lotte operaie alla Bormioli Rocco, William Gambetta rifletterà sulla tenace tradizione antifascista della città, sulla base della quale anche la contestazione giovanile approdò – attraverso l’antiautoritarismo e l’antimperialismo – a rielaborarne e riattualizzarne l’ampio patrimonio di culture e di lotte. Fin dalla “primavera studentesca” del 1968, quando attivisti di estrema destra tentarono di assaltare l’Università occupata, il movimento recuperò l’antifascismo come fattore di mobilitazione e d’interpretazione della società. Da quei giorni, e ancor più nei primi anni settanta, mentre il clima politico del Paese cambiava velocemente nello scenario della “strategia della tensione”, i movimenti respinsero spesso le aggressioni e le provocazioni neofasciste. Fu in questo contesto che, nell’agosto 1972, si inserì anche l’omicidio del diciottenne Mario Lupo, ucciso da alcuni giovani vicini al Movimento sociale italiano.