“Il progetto del nuovo Tardini reso pubblico nelle scorse settimane non elimina alcune perplessità già visibili nel rendering presentato lo scorso aprile. Rinnoviamo perciò l’invito all’amministrazione comunale a un supplemento di riflessione, coinvolgendo la cittadinanza e in particolare il Comitato Tardini Sostenibile, che finora non ha mai avuto l’opportunità di confrontarsi con l’assessorato competente”, lo scrive in una nota il parlamentare emiliano del M5S Davide Zanichelli facendo seguito all’incontro avvenuto sabato mattina con il comitato (cui era presente anche il consigliere comunale di Colorno Simone Guernelli).
“Sono consapevole del fatto che il Tardini ha bisogno di un rinnovamento e un adeguamento che lo renda al passo con i tempi”, prosegue Zanichelli. “Tuttavia, tale rinnovamento deve essere progettato tenendo conto anche della voce dei cittadini e ragionando sull’impatto che uno stadio totalmente trasformato avrebbe sulla città, sulla viabilità e sull’ambiente. Non basta certo un sondaggio online, come quello svolto alcuni mesi fa, per sostenere che si è attuato un confronto nel merito con i parmigiani e con quei cittadini, residenti nel quartiere che ospita la struttura, che hanno sentito la necessità di creare un Comitato composto da centinaia di persone”.
Ci preme sottolineare un paio di punti che ritengo abbiano bisogno di chiarimenti. Il primo riguarda la viabilità”, sottolinea il portavoce pentastellato. “Se il nuovo stadio ospiterà, come previsto, attività commerciali e di ristorazione per circa 2.500 mq, è da prevedere un aumento del traffico nel quartiere dovuto agli spostamenti e ai parcheggi di chi lavora o usufruisce di tali attività, in aggiunta a quelli del giorno della partita. Come si pensa di affrontare e risolvere il problema, visto che il parcheggio sotterraneo previsto è solo per 160 auto?
Sull’aspetto del carico sulla città è inoltre da considerare il tema della sicurezza nel pre e post partita, mantenuta già oggi a fatica dalle forze dell’ordine che risulterebbe ulteriormente peggiorata da una struttura che integrerebbe diverse funzionalità. Non a caso altri stadi di pari livello sono dotati di ampie vie di accesso per consentire un flusso dei tifosi maggiormente ordinato. E non va dimenticato che il tema della sicurezza è un aspetto che impatta inevitabilmente, negli anni, l’interesse pubblico.
Un altro punto di interesse riguarda la sostenibilità economica di un progetto che costerà attorno agli 80 milioni di euro, ed è solo la stima iniziale. Si tratta di un valore impegnativo anche per un gruppo, quello americano proprietario del club, che pare avere fondamenta solide ma che già ora deve fare fronte ai costi di una retrocessione che potrebbe non essere seguita, come ci auguriamo, da un immediato ritorno in serie A. Il piano economico tra l’altro prevede, secondo quanto afferma il Comitato Tardini Sostenibile, che la squadra militi quasi sempre in serie A nel corso dei decenni successivi. E se ciò non avvenisse, con inevitabile riduzione delle entrate? Si è insomma pensato a come far fronte ad eventuali problemi finanziari che potrebbero interrompere la realizzazione del progetto, e potrebbero causare costi a carico delle casse comunali?”
“La buona amministrazione parte dall’ascolto, perciò ribadiamo la necessità di portare un supplemento di riflessione e aprire di un confronto da svolgere il prima possibile, e individuare una soluzione che contemperi sia le necessità della proprietà guidata dallo statunitense Krause, sia le perplessità dei residenti di cui l’amministrazione ha il dovere di tener conto”.
“Nel caso specifico, insomma, non si tratta di dire no a priori a un adeguamento che è certamente necessario, ma di seguire una linea di dialogo con i cittadini (compresi, perché no, coloro che sono favorevoli al progetto e anche i tifosi, che magari potrebbero non prendere bene un eventuale cambio del nome dello stadio) affrontando tutti i dubbi e le perplessità che possono emergere e proponendo soluzioni che possano rispondere a tutti gli scenari. In fondo”, prosegue il parlamentare pentastellato.
“Si tratta di discutere di una realtà che riguarderà la città per un lunghissimo periodo, visto che la concessione gratuita del Tardini alla proprietà del club ha una durata prevista di ben 90 anni e di cui anche i nostri figli probabilmente non ne vedranno la fine. Ecco perché, prima di prendere decisioni frettolose, suggeriamo un supplemento di riflessione, anche perché l’attuale amministrazione è in scadenza di mandato. Quale migliore occasione della prossima campagna elettorale per discutere pubblicamente, insieme alla cittadinanza, di questo progetto?”.


