“La crisi afgana può rappresentare una svolta tragica per tutto l’Occidente, il fattore tempo è diventato ora fondamentale, occorre con assoluta urgenza procedere in due direzioni per scongiurare situazioni poi irrimediabili:
1) visto il concreto rischio di attentati si deve rafforzare la presenza militare occidentale all’aeroporto Hamid Karzai di Kabul, prevedendo un chek point ad almeno 500 metri dall’ingresso principale, in modo da scongiurare quanto già avvenuto con il vile attentato a Nassirya;
2) l’Italia assolva contemporaneamente – senza indugi – al proprio ruolo e, attraverso il Premier Mario Draghi, si faccia parte diligente affinché l’Europa e la Nato dichiarino il Panjsher Zona Franca, ultimo lembo di libertà, così come accadde per i Curdi negli anni 90’ in Iraq. Avremmo conseguentemente una zona “cuscinetto” che se supportata e rafforzata eviterebbe il caos che diversamente dobbiamo aspettarci con tutto ciò che ne deriverà. Ci sono 7 mila uomini dei battaglioni delle truppe speciali agli ordini di Ahmad Massoud a presidiare i confini della “Valle dei Cinque Leoni” – il Panjsher – ma sarà difficile resistere a lungo, per questo un impegno internazionale è più che mai doveroso, ma adesso. Non possiamo permetterci altri errori.”
Così il Sen. Enrico Aimi – Capogruppo di Forza Italia in Commissione Affari Esteri a Palazzo Madama e coordinatore provinciale di Forza Italia di Parma.


