Essere bacio perugina

SMA MODENA
lombatti_mar24

17/10/2011
h.14.10

La rubrica di ParmaDaily “C’eros una volta Lulù…”.
Ogni settimana un racconto erotico scritto da Sbriciolina… laureata presso l’università di Parma.

Nessuna superficiale compassione, nessun moralismo per chi non aveva ancora avuto il lusso di trovare l’amore, l’amore decantato dai poeti perugina, dai poeti letti e avvolti in glassa di cioccolato e nocciola tostata.
Cioccolatini che usualmente i due ormai poco anonimi amatori scambiavano tra le labbra. L’assiduo scartamento di piccola carta argentata precedeva un gioco in cui si scommetteva sull’autore dell’aforismo: Shopenaur? E. Dickinson? Anonimo? Hugo? Dalai Lama? Totò? Cudini? Frungillo?
Loro temporeggiavano, non per key words ma fatti.
L’attività sessuale era divenuta frequente e l’ostinato Adamo formava dei vorticosi ghirigori tra le lenzuola rasate arancioni e fuxia, la loro alba.
Adamo picchiettava lievemente con i polpastrelli il ritratto clitoride ludovichiano e sapientemente sviluppava un’ampia variabilità nel tipo o nell’intensità di stimolazione che scatenava l’orgasmo.
Adamo si masturbava strofinandosi il pene contro le coperte e le lenzuola, senza toccarlo mai con le mani e le «insegnava il ritmo» per accarezzalo al tempo del metronomo.
La vagina restituiva una crema ricca e vischiosa senza nessuna nota sentimentale, la verità faceva male ad Adamo.
Lei non era coinvolta quanto il volenteroso, ciò nonostante si sfogava lasciandosi sbattere a volte passivamente come un sacco di arachidi tostate.
Silenziosa e distratta, afferrata piacevolmente per i glutei e lanciata su e giù su quel lungo stantuffo. Adamo stimolava Ludovica all’orgasmo carezzandole i genitali mentre masturbava se stesso fino all’orgasmo.
Nebbia di incertezze e fanghiglia di sudore, materialismo e in ciò si riassumeva il guaio del loro rapporto, non avevano fantasia per immaginare il loro.

Sbriciolina

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