Bocchi (FdI): “Alcune considerazioni critiche sul piano triennale degli investimenti presentato dal Comune di Parma”

di UG


Il piano triennale degli investimenti presentato dal comune di Parma prevede un impiego di risorse senza precedenti e muove il sospetto che sia stato utilizzato come arma di propaganda in vista delle prossime elezioni. Entrando nel merito, in attesa di conoscere i progetti attuativi e verificare quanti interventi saranno effettivamente realizzati, ci permettiamo le seguenti osservazioni critiche.

– Alcuni degli interventi annunciati riprendono situazioni da tempo congelate che avrebbero già dovuto essere realizzate: un esempio su tutti il trasferimento della sede della polizia municipale nell’ex scalo merci, che risale al 2017 (anche il completamento del teatro dei dialetti e l’utilizzo del Ponte Nord sono stati più volte annunciati senza trovare definitiva soluzione).

– I previsti lavori di manutenzione di verde pubblico e riqualificazione di alcuni parchi (soprattutto in San Leonardo) sono apprezzabili ma appaiono rimedi a situazioni di degrado, assenza di manutenzione e cura perpetrati negli anni. Stesso ragionamento è applicabile agli investimenti previsti nell’housing sociale, resi possibili da trasferimenti statali, regionali e fondi del PNRR, negli anni trascurati al punto da far emergere una evidente stato di emergenza abitativa in città.

– Apprezzabili e condivisibili gli investimenti previsti per l’adeguamento normativo sismico, impiantistico e di efficientamento energetico degli edifici scolastici. Rimarchiamo a tale riguardo come permangano però problemi di onerosità eccessiva e accessibilità a nidi e materne.

– Gli interventi sulla viabilità, al di là di qualche manutenzione e completamento stradale, sono tutti orientati da una visione radicale e ideologica della mobilità che si declina con piste ciclabili illogiche, zone 30 inutili e altre scelte che interpretano il PUMS regionale in termini ancor più restrittivi: con l’obbiettivo di dissuadere l’utilizzo dell’auto, puniscono eccessivamente l’automobilista senza offrire l’alternativa di un servizio pubblico di trasporto più capillare ed efficiente.

– Il piano di investimenti sugli spazi culturali prevede poco più di 9 milioni di euro, la stessa cifra che sarà destinata alla ristrutturazione del Palasport (nel quale per anni è stata assente una adeguata manutenzione). Annotiamo comunque che ancor più che di hardware la Cultura a Parma necessiti di software: l’occasione mancata di Parma Capitale della Cultura non ci lascia alcuna eredità positiva. In ambito culturale permane una programmazione carente, mediocre, con il teatro Regio mortificato e una politica culturale in generale sottodimensionata rispetto al potenziale della città.

In definitiva dall’imponente piano triennale degli investimenti non emerge una adeguata visione della città del futuro: mancano effettivi progetti di rigenerazione urbana, interventi in grado di trasformare gli spazi in luoghi, le costruzioni abbandonate in luoghi vivi per la comunità, che sappiano ricucire le frazioni al tessuto urbano.

Gli investimenti promessi distolgono poi l’attenzione dalle grandi questioni che restano di vitale interesse per la città e per le quali il sindaco continua a manifestare un evidente disimpegno in sede locale, regionale e nazionale (Mall, Fiere, Camera di Commercio, Ospedale, Iren e politica dei rifiuti) così come sulle grandi infrastrutture (stazione Alta Velocità, Pontremolese su ferro, Ti-Bre, aeroporto, casello fiere potenziato) riguardo alle quali, al di là di qualche protocollo d’intesa, lo stato dei fatti è allo stesso punto di 10 anni fa.

Sul Bilancio di previsione invece attendiamo di vedere come saranno effettivamente spesi i 261 milioni della spesa corrente distribuiti nei vari capitoli annunciati: osserviamo che sono solo 10 i milioni previsti in ambito sicurezza e ordine pubblico, una criticità meritevole di ben altri sforzi, e auspichiamo che i 69 milioni previsti per il sociale possano finalmente essere destinati a politiche di sostegno ai veri poveri (35mila secondo l’ultimo rapporto Caritas) e in particolar modo alle famiglie, alle giovani coppie, alla natalità, ai giovani in generale, categorie troppo spesso sacrificate a favore di altre.

Priamo Bocchi
Responsabile p.le Enti Locali Fratelli d’Italia Parma

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