Mobilità e trasporti: la politica locale è ancora ferma alla via Emilia bis e alla quarta corsia dell’A1. Effetto Parma non trova di meglio che ripescare vecchi progetti dell’epoca del sindaco Vignali, per rispondere al problema del traffico e dei collegamenti strategici per il nostro territorio. Per Europa Verde, aggiungere strade a strade è una ricetta superata, che ha già dimostrato di non funzionare. Come sanno bene gli esperti di trasporti, affrontare l’attuale congestione con ulteriore asfalto, produce l’effetto paradossale di aumentare proprio il numero di automezzi in circolazione, e quindi il traffico, oltre ad incrementare l’inquinamento già alle stelle.
Le proposte di Europa Verde si basa invece su due criteri molto concreti: partire sempre da una visione d’insieme e lavorare sui margini di miglioramento dell’esistente, anno per anno, rotaia per rotaia, strada per strada. Questo porta a soluzioni più coordinate, più concrete e meno costose.
Per evitare la quarta corsia in A1, peraltro incompatibile con l’ampliamento dell’aeroporto voluto dalla stessa maggioranza in Consiglio Comunale, Europa Verde riprende la proposta del WWF Italia di aumentare la frequenza dei treni regionali Parma-Bologna, così da rispondere meglio alle esigenze del traffico pendolare. Inoltre, non è pensabile mantenere in futuro l’attuale modello, con un traffico di attraversamento regionale su camion pari a più del doppio del trasporto su ferro. Importanti aziende, come la Barilla, hanno già spostato quantità consistenti delle loro merci dall’autostrada alla ferrovia, dimostrando che uno sviluppo sostenibile della logistica è possibile. Anche il finanziamento del raddoppio della linea ferroviaria Pontremolese e l’elettrificazione della linea ferroviaria Parma-Brescia, annunciato in questi giorni, è destinato a contribuire concretamente a decongestionare l’autostrada, il cui impatto dovrebbe essere ridotto, con interventi come il progetto km verde, anziché aumentato.
Analogamente il vecchio progetto della via Emilia bis, lungi dall’essere una scommessa, è invece la più scontata e vecchia delle soluzioni. Il problema del congestionamento è reale, ma il problema sta in un eccesso del numero di veicoli e nella mancanza di mezzi alternativi. Il traffico pesante sulla via Emilia tradizionale può innanzitutto essere ridotto migliorando la collaborazione tra le piattaforme logistiche di Parma e Reggio, per una ottimizzazione del carico dei camion che spesso tornano vuoti o semivuoti. È inoltre giunto il momento che i 30 chilometri tra le due città siano serviti da un trasporto pubblico adeguato. I cittadini, di cui molti studenti, che si muovono con i mezzi pubblici tra Parma e Reggio sono alla mercé di due autobus, di due aziende dei trasporti diverse, con orari non coordinati. Come è già successo per i collegamenti tra Reggio e Mantova, il problema si risolve coordinando le due aziende in modo che paghino alcune corse a testa al giorno per percorrere l’intera tratta. Il prezioso lembo di campagna che resite ad est della città, con presenze di pregio come i fontanili, merita una valorizzazione diversa, come fascia agricola periurbana, anziché la trasformazione in un nastro di asfalto.
Per quanto riguarda invece la fermata TAV a Parma, che potrebbe contribuire ad un ulteriore decongestionamento del traffico, è necessario trovare una soluzione che tenga conto di quanto già realizzato a Reggio Emilia. Da questo punto di vista, il protocollo siglato dal Comune di Parma con la Regione e non con il Comune di Reggio Emila, tradisce un approccio ancora troppo parcellizzato e campanilistico, del tutto inadeguato a prendere decisioni efficaci su un’infrastruttura come la linea ad alta velocità.
Resta poi il tema dell’innovazione, che per Europa Verde dovrà essere centrale nel PUMS 2025. La digitalizzazione, il progressivo crescente passaggio all’elettrico, la possibilità di integrare maggiormente varie forme di trasporto, aprono scenari che consentiranno di realizzare una vera rivoluzione. Parma si deve preparare a cogliere le sfide del futuro e non guardare a progetti del passato.
Europa Verde – Parma

