Che campagna elettorale è stata, quali differenze rispetto a quella del 2007?
Il 2007 era 15 anni fa. E’ cambiato il mondo: anche le campagne elettorali sono molto diverse. Si pensi solo al ruolo dei social, che nel 2007 quasi non esistevano. Nel mio caso, questa è stata una campagna elettorale di strada. Di quartiere in quartiere. E’ nata proprio in mezzo alla gente, senza filtri, né mediazioni. Qualche mese fa, quando le mie vicende personali si sono chiarite e le mie ragioni sono state riconosciute, ho iniziato a ricevere tante lettere di parmigiani che mi invitavano a partecipare a incontri di comitati, associazioni, gruppi di quartiere. Ho voluto incontrarli, dapprima in punta di piedi, poi con sempre maggiore convinzione, e intendo farlo fino alla fine. Ho girato la città in lungo e in largo e ho scoperto che i parmigiani hanno una grande voglia di riscatto.
Cosa pensi sia passato del tuo messaggio?
Il mio amore per Parma, ed è la cosa che più mi interessava.
Quanto credi incideranno temi come cargo e Tardini sul risultato finale?
Avranno il loro peso, ma non so se saranno decisivi: quel che è certo è che sono temi caldi, sintomatici dell’incapacità di ascolto delle amministrazioni Pizzarotti.
Immaginiamo che Pietro Vignali diventasse sindaco di Parma nuovamente: che città sarebbe?
Una città che ritrova se stessa, dopo dieci anni di immobilismo: una città che riapre i suoi teatri, che tiene nella dovuta considerazione la sicurezza dei cittadini, che garantisce il giusto sostegno alle famiglie e ai più fragili, che si prende cura dei quartieri, delle frazioni, dei parchi, degli spazi pubblici. Una città completamente diversa da quella che lascia la giunta Pizzarotti.
A prescindere da chi andrà al ballottaggio (te, Costi, Guerra, Bocchi, Lavagetto…), in cosa il secondo turno sarà diverso dal primo?
E perché non Bui, Ottolini o Adorni? Al ballottaggio sarà una partita del tutto diversa, nella quale emergeranno con più chiarezza le differenze di proposta: chi conosce la città e ha consapevolezza dei problemi e dei bisogni dei cittadini, e chi invece no. Chi risponde agli interessi di Parma e dei parmigiani, e chi ai partiti e a Bologna. Sono certo che i cittadini non avranno dubbi su quale parte scegliere.
Andrea Marsiletti