Buzzi risponde a Ferretti: “Il debito del Comune di Parma non è mai stato un problema”

di UG

I numeri, per quanto Ferretti ne citi molti nel suo intervento, non gli danno ragione: è stato ampiamente certificato che il Comune di Parma non è mai stato a rischio dissesto, sia dal primo assessore al bilancio della Giunta Pizzarotti che, successivamente, dai maggiori esperti nazionali di finanza locale del Centro studi enti locali, un più che autorevole ente terzo. Diversamente da quanto hanno invece raccontato per un decennio Pizzarotti per nascondere il proprio immobilismo e il PD per provare a riprendersi la città.

La sbrodolata di numeri dell’assessore Ferretti, attuale membro della giunta Pizzarotti-Guerra, a poche ore dal silenzio elettorale non è certamente un documento tecnico, ma palesemente un intervento di parte che come tale va considerato.

Al di là delle chiacchiere politiche, la questione reale non sta nell’entità del debito, sul quale possiamo disquisire in ordine alla correttezza del dato contabile, ma sulla sua sostenibilità.

Nello specifico il debito del Comune di Parma non è mai stato un problema, essendo stato contratto nel rispettando il limite di indebitamento come annualmente certificato dalla Corte dei Conti, e venendo periodicamente estinto attraverso il pagamento delle rate dei mutui come da programma. Inoltre al passaggio di consegne, come certificato dal primo assessore al bilancio della giunta Pizzarotti, l’attivo di Comune e partecipate superava il passivo di 630 milioni.

Inoltre, l’indebitamento pro capite del Comune di Parma ai tempi era al di sotto della media nazionale.
Come in ogni Comune, azienda, famiglia si fa debito per fare un passo avanti: costruire una strada, comprare dei macchinari, metter su casa. Non c’è nulla di strano, è il mondo che funziona così.

Fino a quando non arriva qualcuno che dice è meglio non fare nulla che fare debito.

Diciamo la verità: la narrazione di Pizzarotti ha ingigantito il problema per giustificare le proprie incapacità e inefficienze. Addirittura il sindaco anche pochi giorni fa ha raccontato di nuovo la barzelletta che al suo arrivo non c’erano i soldi per attivare la fontana di barriera Repubblica. Non è mai stato vero, visto che in cassa c’erano 56 milioni di euro a cui vanno aggiunti i 71 ottenuti per la rinuncia alla Metropolitana.

Pizzarotti e Ferretti sin dall’inizio hanno trattato il debito solo come problema ed enfatizzandone la dimensione, si sono concentrati solo sulla sua riduzione, abbandonando ogni progettualità.
Come hanno ridotto il debito? Facendo fallire Spip e svendendo per due lire Stu Pasubio: cioè rinunciando al più grande progetto di prospettiva della città e a sovrintendere alla riqualificazione di un intero quartiere.

In questi 10 anni non avendo realizzato niente di più che l’allungamento di qualche pista ciclabile e rimosso Eternit dal tetto di qualche scuola, non hanno contratto nuovi mutui: si vede dalle condizioni in cui si trova la città.

Dopo 10 anni Parma è sicuramente più povera: non per il peso di un debito ereditato, ma per la miopia di chi ha preferito cercare scuse alla propria incapacità gestionale e progettuale, invece di accettare la sfida dello sviluppo come molte città altre hanno fatto. Ritrovando un protagonismo che oggi a Parma manca. Purtroppo.”

Così Paolo Buzzi, già vicesindaco di Parma

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