C’è da scommettere che Noè non lascerà un buon ricordo di sé a Parma

di UG

No, non lascerà un buon ricordo di sé qui a Parma.

E’ questo il destino dell’ex comandante della Polizia Municipale Gaetano Noè, nei confronti del quale nelle settimane scorse la Procura di Parma ha chiesto il rinvio a giudizio per disastro colposo nell’indagine dell’alluvione del 2014.

E’ di ieri la notizia che la Procura di Parma lo sta indagando anche per abuso d’ufficio. L’ipotesi di reato deriva dalla sua presenza in servizio alla Cariparma Running nel 2015; tre suoi sottoposti fornirono a riguardo risposte agli investigatori e per questo essi avrebbero successivamente subito valutazioni professionali negative da parte dell’allora capo dei vigili.

La Cariparma Running, diciamo così, fece perdere di lucidità alla Polizia di Municipale che, proprio il giorno prima dell’annunciata conferenza stampa del Movimento dei Nuovi Consumatori sulla corsa di Noè, indagò per violazione della privacy il responsabile dell’associazione e altri che vi avrebbero partecipato, “colpevoli” di aver pubblicato dieci giorni prima, in occasione di un’altra conferenza stampa, documenti pubblici quali il Pubblico Registro Automobilistico e una visura camerale. Una tempistica quantomeno sospetta, così come il contenuto dell’indagine, non esistendo il reato trattandosi di documenti accessibili a chiunque… ma i vigili fecero di più, e si recarono sul posto di lavoro delle persone per identificarle e farle nominare un avvocato, millantando di agire per conto della Procura di Parma. Così non era come si appurò in una Commissione comunale, ma, per loro sfortuna, le dichiarazioni degli agenti furono registrate in un file audio che li inchioda, nel quale i vigili dichiararono per ben tre volte che li mandava la Procura, e che dell’esistenza di questa delega li avevano informati i loro superiori.

L’azione documentata di pubblici ufficiali che indagano e identificano sul posto di lavoro delle persone per reati inesistenti, alla vigilia della conferenza stampa sul loro comandante, dichiarando falsamente di procedere su mandato della Procura fu così clamoroso e grave che i parlamentari di Parma e il celebre magistrato Stefano Dambroso depositarono un’interpellanza parlamentare.

Quelle indagini, ammesso che siano mai iniziate, si rivelarono a tal punto “urgenti”, che a distanza di due anni nessuno dei tre indagati dalla Polizia Municipale è stato mai convocato da alcuno, tantomeno, ovviamente, dalla Procura.

Un mix di atti inquietanti di cui i protagonisti risponderanno in tribunale. Per quanto di competenza verrà coinvolto anche l’Ordine dei Giornalisti.

Poi Noè se ne va dalla nostra città.

Nel frattempo si viene a sapere che le stampe dei verbali della Polizia Municipale di Parma furono appaltate alla ditta per la quale sua moglie fa l’agente commerciale.

Lui dichiarò che non essere a conoscenza di quel fatto.

Già, non lo conosceva, ma c’è da giurare che quest’uomo i tribunali di Parma arriverà a conoscerli molto bene.

Andrea Marsiletti


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