Camera San Paolo chiusa il 1° gennaio, Civiltà Parmigiana: “Occasione sprecata durante Correggio 500”

di UG

Non ci sono giustificazioni per una città d’arte che proprio nel pieno delle celebrazioni per i 500 anni dalla conclusione del più ambizioso progetto artistico di Antonio Allegri, detto il Correggio, in un giorno turisticamente intenso come quello di Capodanno, chiude uno dei suoi luoghi artistici più rappresentativi come la camera di San Paolo.

Gesto inspiegabile ed incoerente con la volontà di valorizzare questo evento. Facile comprendere la delusione segnalataci da turisti ed appassionati davanti ai cancelli chiusi, soprattutto a fronte di comunicazione non chiara su siti web e totem informativi.

Il messaggio dirompente che arriva è quello di una cultura che si promuove a parole ma che, nei fatti, si auto-sabota, incapace di cogliere il valore economico e simbolico di giornate come il primo gennaio, quando molte persone hanno il tempo e il desiderio di visitare luoghi d’arte.

Le amministrazioni pubbliche e gli enti culturali, da anni, lamentano la mancanza di risorse e personale. Tuttavia, non è una questione di mezzi, ma di priorità. Se si decide di investire in eventi e celebrazioni per ricordare un grande maestro come Correggio, non è accettabile che poi si lascino chiuse le porte dei luoghi che meglio rappresentano la sua grandezza soprattutto con quando invece il complesso monumentale della Pilotta a due passi era correttamente aperto.

Questo episodio è l’ennesima occasione sprecata per trasformare un evento commemorativo in un reale momento di rilancio culturale e turistico. Non bastano proclami e mostre sporadiche: serve una programmazione seria e coerente, che metta al centro contemporaneamente visitatori e il patrimonio culturale.

Parma è città europea con vocazione turistica che ambisce ad inserirsi stabilmente in circuiti settoriali specializzati che fanno della professionalità e della managerialità requisiti necessari e vincolanti. L’improvvisazione e la superficialità non sono ammesse.

Correggio merita di più, così come Parma e il suo territorio.

La speranza è che episodi come questo possano servire da monito per chi ha la responsabilità di custodire e promuovere i tesori della nostra città.

Civiltà Parmigiana


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