“Credevamo impossibile dover assistere nel 2025, in una discussione dell’Assemblea legislativa dell’Emilia-Romagna, all’intervento di Priamo Bocchi, consigliere esponente della politica cittadina e regionale appartenente a FDI, che ricorrendo ad una stantia ed anacronistica retorica si rifà a presunte ragioni “sociologiche o antropologiche” per giustificare la violenza sulle donne, colpevolizzandole, mentre ne sono vittime”.
Paola Bergonzi, segretaria confederale CGIL Parma con delega alle Politiche di genere, parla di “parole che è davvero difficile commentare, attraverso le quali i femminicidi e le violenze sulle donne vengono “spiegati” con la troppa dipendenza degli uomini dalle donne, la loro conseguente devirilizzazione, uomini che, quando vengono respinti vanno in tilt“.
“Giudichiamo aberrante – prosegue Bergonzi – che un politico, che rappresenta i bisogni e le istanze delle persone, si esprima senza pudore in questi termini in un luogo di discussione politica come l’Assemblea regionale. Ricordiamo al consigliere Bocchi che muoiono, in Italia, per mano di compagni, mariti e famigliari, tre donne al giorno, di ogni estrazione sociale, di ogni età, spesso con figli che assistono a quanto accade loro. E lui pretenderebbe di negare l’esistenza dei femminicidi?”.
“Vorremmo chiedere al Consigliere se davvero ritiene che si tratti solo di uomini andate in tilt. O se piuttosto si tratti di un fenomeno che viene da una cultura maschilista e di modelli da scardinare per il bene di tutta la nostra società. Ritiene davvero che se le donne fossero maggiormente accondiscendenti verrebbero risparmiate dalla violenza?”.
“Le parole dette durante l’Assemblea tradiscono disprezzo e sfiducia nella capacità di affrancarsi dal modello patriarcale per le donne ma anche per gli uomini, quegli uomini – e per fortuna sono tanti – che non pensano alle donne come una loro proprietà”.
“Le sue parole – conclude Bergonzi – sono un’ennesima accusa a tutte quelle donne picchiate, accoltellate, bruciate, a cui sono stati uccisi i figli per punizione da ex compagni o ex mariti. Più di ogni altra parola, invitiamo tutti e tutte ad ascoltare il video dell’intervento di Bocchi per indignarsi. E invitiamo lui a chiedere scusa”.