Manifesto di Ventotene al Romagnosi: CGIL su dichiarazioni di Bocchi e Russo

di UG

CGIL Parma e FLC CGIL Parma intervengono a proposito delle dichiarazioni del consigliere Bocchi e della deputata Russo sull’iniziativa del Liceo Romagnosi che ha proposto una lezione aperta sul Manifesto di Ventotene:

Non sorprende che rappresentanti del pensiero autoritario e classista, politicamente erede del ventennio fascista che ridusse il nostro Paese ad un cumulo di macerie non solo materiali, oggi utilizzino in modo sempre più insistente e sistematico, addirittura provocatorio, l’arma contundente dell’attacco strumentale e ideologico alla Autonomia scolastica, ovvero a quello spazio di confronto libero e democratico, critico e cosciente che la Repubblica sorta dalle macerie fasciste ha individuato nelle aule scolastiche.

Il ruolo della scuola è quello di educare i futuri cittadini del nostro Paese alla coscienza politica e alla cittadinanza critica, ovvero accompagnare gli studenti in modo consapevole a sviluppare una identità collaborativa incentrata al conseguimento del bene pubblico e dell’interesse collettivo. A pensarci bene, sono gli stessi ideali di fondo che sottendono il Manifesto di Ventotene, costituiscono le stesse premesse votate al superamento di una visione egoistica e tribale per giungere ad una comunità di donne e uomini liberi, che collaborano alla costruzione della pace condivisa e del bene comune.
Quando Spinelli, Rossi e Colorni fecero emergere la visione per un’Europa libera e unita, quel 1941 era già segnato dalla follia sanguinaria della guerra, dilaniato dall’autodistruzione materiale e nazionalista dei popoli europei, entro un conflitto che sarebbe divenuto globale e che avrebbe trascinato milioni di donne, uomini e bambini nell’inferno della guerra mondiale.

I veri patrioti furono i partigiani, che lottarono dalle montagne alle valli tanto contro gli invasori nazisti che contro le milizie fasciste e questa è la verità storica scritta con il sangue e i cadaveri di tanti partigiani e innocenti morti per una Italia libera, democratica e aperta alla pace e alla fratellanza dei popoli.

Se la scuola non facesse riflettere i nostri figli sulle loro radici, le nostre contraddizioni, se fosse solo la scuola del “leggere, scrivere e far di conto”, buona solo a crescere muti e inerti esecutori di pensieri e volontà altrui, non sarebbe fra quegli “organi attraverso i quali la politica si trasforma in diritto, le vitali e sane lotte della politica si trasformano in leggi”, come scriveva Calamandrei.

L’attacco rivolto nello specifico al Dirigente Eramo, alla Comunità Educante del Liceo “Romagnosi” di Parma da parte di politici che rinnegano con le loro parole la radice della Costituzione che fiorisce in ogni scuola della nostra Repubblica, troverà nel nostro sindacato, nella CGIL un presidio invalicabile a difesa dell’autonomia scolastica e della libertà di insegnamento di tutti i docenti della scuola italiana.
Non passeranno.

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