Donazioni di organi: nel 2024 sono stati 82 i trapianti eseguiti al Maggiore e 44 i prelievi di cornea a Vaio

di UG

“Ha detto sì” è lo slogan scelto dalla campagna di comunicazione lanciata in questi giorni dal Centro Nazionale Trapianti. Il trapianto restituisce alla vita migliaia di persone affette da una grave insufficienza d’organo. Ma non ci può essere un trapianto senza la donazione, un atto volontario, consapevole, gratuito e anonimo.

In occasione della Giornata nazionale del dono, per sensibilizzare sull’importanza di prestare il consenso al prelievo degli organi dopo la morte, le direttrici sanitarie di Azienda Usl e Azienda Ospedaliero-Universitaria di Parma, Alessandra Tassoni e Sandra Rossi, lanciano un appello: “Basta una firma per salvare la vita di chi aspetta un trapianto. Per questo motivo, dichiarare il sì alla donazione è un gesto di grande generosità e senso civico”.

“Nel nostro Paese – continuano le direttrici – l’intero processo di donazione e trapianto è regolamentato con normativa dedicata a garanzia e tutela del donatore e del ricevente. Il nostro impegno come Aziende sanitarie è di promuovere la cultura del dono, in collaborazione con le Associazioni di volontariato locale, a partire dall’AIDO, anche con incontri di educazione sanitaria nelle scuole per sensibilizzare i giovani”.

I dati diffusi dal Centro Nazionale Trapianti, relativi alle scelte espresse dai cittadini al momento del rinnovo o rilascio della carta d’identità elettronica nel primo trimestre di quest’anno vedono il 60,3% di consensi. Ma quello che più colpisce è il 39,7% di coloro che hanno dato il proprio dissenso, dato, peraltro in crescita del 3,4% rispetto al 2024.

Nell’ultimo anno, sono state 37 le segnalazioni per donazioni e prelievi di organi e tessuti effettuate dall’ Azienda Ospedaliero-Universitaria di Parma. Di queste, tolte 11 opposizioni e 4 donatori risultati non idonei, sono stati effettuati prelievi multi organo su 22 donatori per un totale di 63 organi trapiantati a questi si aggiungono 134 donazioni di cornee. L’attività donativa di Parma che afferisce alla 1° anestesia e Rianimazione è seguita dal responsabile Emanuele Sani, medico anestesista,  insieme alla coordinatrice delle attività di procurement Letizia Cianciolo.

Nel 2024 sono state 82 le persone a cui è cambiata la vita grazie a un trapianto di rene e di queste una ha avuto un doppio trapianto di rene e pancreas allo stesso tempo, un intervento salvavita in riparazione a una patologia multiorgano severa. L’attività del Centro trapianti che ha recentemente tagliato il traguardo dei 2000 interventi vede la stretta collaborazione tra l’unità operativa di Nefrologia e di Clinica chirurgica, con Umberto Maggiore, referente per la Regione Emilia-Romagna del programma Trapianti dell’Azienda Ospedaliero-Universitaria di Parma e Carmelo Puliatti responsabile della chirurgia trapianti dell’ Ospedale Maggiore.

A organizzare e approfondire tutte  le informazioni e a dare inizio all’attività non appena arriva il messaggio di disponibilità di un organo è la struttura e Centro di riferimento regionale di Immunogenetica dei trapianti, diretta da Giovanni Rombolà. 

Tutta l’attività di donazione e trapianti è frutto di un intenso lavoro di squadra, di un sistema integrato e collaudato che coinvolge numerosi professionisti e unità operative, con una équipe di elevata competenza clinica con una reperibilità h24 quando si presenta la chiamata al prelievo e al trapianto.

Nel 2024, a Vaio sono stati 44 i prelievi di cornee eseguiti dall’équipe dell’ospedale composta dall’anestesista Elisabetta Abbati e dalle infermiere Lucia Aldigeri e Silvia Pelizzari. L’attività del 2024 conferma il trend positivo registrato negli anni e supera in modo significativo l’obiettivo regionale assegnato di 26 cornee prelevate.

Ma come si diventa donatori? Dal compimento della maggiore età, è possibile esprimere la volontà di donare all’anagrafe del comune di residenza al momento del rilascio o rinnovo della carta di identità, oppure agli uffici Relazioni con il pubblico di Azienda Usl e Azienda Ospedaliero-Universitaria, o scrivendo una dichiarazione su un foglio bianco con data e firma, oppure iscrivendosi all’AIDO (Associazione Italiana Donatori d’Organo), o anche compilando un apposito tesserino blu del Ministero della Salute (info su www.trapianti.salute.gov.it) La volontà viene registrata nel Sistema Informativo Trapianti. Per i minori sono sempre i genitori a decidere: se anche solo uno dei due è contrario, il prelievo non può essere effettuato.

Diritto fondamentale del donatore è la tutela della sua volontà. Ciò significa che nessuno può opporsi nel caso egli abbia espresso in vita il proprio assenso alla donazione. Tra le principali garanzie previste dal nostro ordinamento c’è la totale indipendenza tra il processo di accertamento di morte e l’eventuale donazione. Inoltre, la commissione di medici esperti che certifica la morte è indipendente da chi ha riscontrato lo stato di morte e diversa dall’équipe che eseguirà il prelievo e il trapianto. Un altro aspetto a tutela del donatore riguarda il rispetto assoluto da parte dei medici di rigidi criteri neurologici o cardiaci di accertamento di morte.

Gli organi che possono essere donati dopo la morte sono: cuore, polmoni, rene, fegato, pancreas e intestino. Tra i tessuti: pelle, ossa, tendini, cartilagine, cornee, valvole cardiache e vasi sanguigni. La legge vieta espressamente la donazione del cervello e delle gonadi.

“Esprimere il proprio consenso al dono non può che essere una scelta consapevole e quindi nascere dalla corretta informazione. Il nostro invito – concludono Tassoni e Rossi – è di documentarsi, anche consultando i siti internet delle Aziende sanitarie o del Centro Nazionale Trapianti, in questo modo, dichiarare il proprio “si” diventa una scelta naturale”.

 


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